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La Valle dell’Aso, alla scoperta dei borghi

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VALDASO – La Valle dell’Aso, è un’area suggestiva composta da appezzamenti a bosco, vigneti, frutteti, orti e con un buon livello di vivibilità. Il fiume da cui prende il nome, dal latino Asis, nasce a Foce e si snoda lungo la valle per 63 km e va poi a sfociare nel mare Adriatico all’altezza del comune di Pedaso. In ogni stagione dell’anno, in questa meravigliosa valle, il clima è gradevole e gli scenari suggestivi. Il panorama spazia infatti dal mare dalle tinte sempre più intense, verso la montagna fra colori autunnali, dal giallo, all’ocra, dal verde bosco al marrone. Gli scenari invernali delle colline e le cime innevate sono unici, passando dai toni del bianco, al rosa della valle in primavera con i pescheti in fiore. Sul lato destro, seguendo la corrente del fiume s’incontrano i territori comunali della Provincia di Ascoli Piceno: Comunanza, Force, Rotella, Montedinove, Montalto delle Marche, Carassai, Montefiore dell’Aso. Verso il mare Adriatico il fiume Aso solca due comuni della Provincia di Fermo: Campofilone e Pedaso. Sul versante sinistro, sempre secondo il corso delle acque della sponda settentrionale della provincia di Fermo, incontriamo: Montefortino, Montefalcone Appennino, Santa Vittoria, Montelparo, Monte Rinaldo, Ortezzano, Monte Vidon Combatte, Petritoli, Monterubbiano, Moresco, Lapedona, Altidona. Cosa vedere e cosa fare in quella che è considerata come la più bella Valle del Piceno? Facciamo un piccolo, piccolissimo viaggio alla scoperta di solo alcune tra queste bellissime località, quelle più ad est, vicine al mare. Ovunque, ogni borgo custodisce nelle sue chiese e pinacoteche molti tesori artistici ed ognuno possiede strutture medievali intatte e carismatiche. Vi si intervallano nel paesaggio, scorci di immutata bellezza con una densità abitativa modesta, in armonia con l’ambiente circostante. In primavera i Monti Sibillini ancora innevati fanno da sfondo ad uno scenario dai colori incantevoli: case coloniche sparse come piccole greggi, boschi, calanchi, frutteti in fiore, vigneti, orti e campi ben curati.
Partendo dal mare si incontra Pedaso, famosa per le sue piccole spiagge sassose e calette nascoste. Un’agevole pista pedo-ciclabile percorre tutto il litorale, da Nord a Sud denominato dei Cantautori”. Incantevole la chiesa Santa Maria e San Pietro Apostolo, la chiesa vecchia di San Pietro chiamata affettuosamente “ La chiesolina”.
Altrettanto incantevole è l’entroterra con l’area floristica protetta: la “Cuma” del Monte Serrone. Salendo incontriamo Campofilone, antico borgo piceno con vista sul mare Adriatico e sulla valle del fiume Aso. Celebre per la preparazione dei maccheroncini, una varietà di pasta all’uovo, vanto e ricchezza del paese, cui è dedicata anche una sagra che si svolge nella prima metà di agosto. Interessante visitare la chiesa Abbaziale di San Bartolomeo dell’XI° secolo in cui vi si trova il Museo archeologico e liturgico, come pure la Chiesa di San Patrizio e le porte di accesso del borgo antico con volte a botte.
A 411 mt dal livello del mare Montefiore dell’Aso. In questo borgo antico si può ammirare il Polittico di Carlo Crivelli nel Polo museale San Francesco. Nei suoi sei pannelli compare la Maddalena, la rappresentazione della Santa con il celebre sguardo di profilo, sorridente ed ammiccante, è un’opera di rara bellezza e seduzione. Il paesino è famoso anche per l’infiorata che si svolge in occasione del Corpus Domini, (10 ed 11 giugno). Da non perdere la visita alla Chiesa di San Francesco, del 1303, che fu cambiata di orientamento e ristrutturata nel 1600. La Collegiata di Santa Lucia, patrona di Montefiore, fu riedificata nel 1800.
E poi Carassai. È il paese ideale per le lunghe passeggiate: dai giardini pubblici si attraversa il Castello Nuovo percorrendo vie quattrocentesche o i suggestivi camminamenti militari. Si sale poi fino al Castello Vecchio: la cittadella medioevale protagonista delle dispute territoriali tra Fermani ed Ascolani. Va ricordata la chiesa di S. Maria e del Buon Gesù del 1470, la chiesa di San Lorenzo martire del 1424, l’Oratorio di Santa Monica del 1699, la Chiesa di Sant’Angelo in Piano collocata intorno all’anno Mille e la chiesa rurale Santa Maria delle Grazie del 1850. A 4 km dal paese di Carassai si erge inoltre il Castello di Monte Varmine del XIV° secolo, uno dei rari esempi di fattoria fortificata del piceno.
Scendendo da Carassai e attraversando il fiume Aso, sul versante opposto della vallata troviamo un altro paese-gioiello, Monte Rinaldo – Qui, in località “La Cuma”, alla fine degli anni ’50 fu scoperto un Santuario di età tardo-repubblicana-ellenistica, databile tra il II° e il I° sec. a.C. che i romani costruirono probabilmente per la presenza di una sorgente d’acqua, forse termale. Approfondite ricerche mettono in relazione il santuario con Novana, la città scomparsa del Piceno e di cui è incerta perfino l’ubicazione. Un tempo l’Aso era un maestoso fiume navigabile e il complesso sacro era probabilmente destinato alle pratiche della “sanatio”. Gli scavi archeologici hanno restituito molti elementi architettonici ed oggetti decorativi conservati nel Museo Archeologico del Santuario Ellenistico di Cuma.
Poi Ortezzano – Il paese ha origini antiche e conserva interessanti testimonianze del suo passato. Nella locale Chiesa di Santa Maria si può ammirare un dipinto su tavola di Giovanni e Vincenzo Pagani del 1509, una via Crucis di Sebastiano Conca da Gaeta, un organo del 1747 dell’organaro Giuseppe Attili, alcuni interessanti vetri policromi e un’iscrizione dorata di Dante Alighieri sul cornicione.
Monte Vidon Combatte – È uno dei paesi più piccoli della Valle dell’Aso. Offre molte bellezze naturali in un ambiente intatto con piacevoli viste panoramiche dai monti al mare. Il paese conserva ancora il suo aspetto medievale, grazie ai resti di antiche mura. È un sito tranquillo e affascinante, con le sue stradine e i numerosi vicoli. Patrono del paese: San Biagio.
Petritoli – La sagoma del paese svetta sulla Valle dell’Aso. Il nucleo storico si raccoglie intorno alla Torre Civica, l’antica porta di accesso, i palazzi restaurati, i viali alberati e il piccolo gioiello barocco del Teatro dell’Iride che lasciano il visitatore, affascinato. Non mancano alcuni interessanti pittori locali: Alceste Lucentini, Giuseppe Rinaldo Basili, Marco Monaldi.
A Monterubbiano si consiglia la visita al Polo Culturale San Francesco, Il Teatro Pagani, il Palazzo Comunale con la Quadreria Comunale e il Palazzo Calzecchi Onesti. Interessanti sono anche la Chiesa di S. Maria dei Letterati e la Chiesa di S. Agostino, che custodisce quattro tavole centinate e due medaglioni dello stesso artista.
Da non perdere la visita a Moresco – Definito uno dei Borghi più belli d’Italia dal 2001. Il centro storico ha una sua atmosfera medioevale data da castello e da una Torre Eptagonale alta ben 25 metri, edificata nel secolo XIII°. La piazza ha un bel portico e il Palazzo Comunale conserva una grande pala d’altare dipinta dal noto Vincenzo Pagani. Patrono di Moresco: San Lorenzo martire.
A Lapedona da vedere la Chiesa di S.Giacomo e Quirico del XIV sec., la Chiesa di San Nicolò del XVII-XVVIII secolo la Chiesa di S. Lorenzo. Poi le Chiese fuori le mura, quella di San Quirico e quella di S. Pietro e le chiese della Madonna Manù risalente all’XI sec. e di S. Maria degli Angeli
Il giro chiude ad Altidona e Marina d’Altidona – Piccolo borgo medioevale dove si può ammirare la tavola ad olio della Madonna in trono con il Bambino, dipinta nel XVI° secolo dal pittore locale Vincenzo Pagani e con la sua graziosa Marina di Altidona dalle spiagge ghiaiose. Nella parte collinare del paese, si trova la Fototeca provinciale di Fermo che ha attualmente raccolto, inventariato e catalogato 6000 immagini e dispone di ben quarantamila scatti fotografici. Numerose le Mostre fotografiche dai contenuti storici e contemporanei. Santo Patrono: San Ciriaco Diacono e martire. •

About Stefania Pasquali

Stefania Pasquali nativa di Montefiore dell'Aso, trascorre quasi trent'anni nel Trentino Alto Adige. Ritorna però alla sua terra d'origine fonte e ispirazione di poesia e testi letterari. Inizia a scrivere da giovanissima e molte le pubblicazioni che hanno ottenuto consenso di pubblico e di critica. Docente in pensione, dedica il proprio tempo alla vocazione che da sempre coltiva: la scrittura di testi teatrali, ricerche storiche, poesie.

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