Camminare vicino casa… con occhi nuovi

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“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi.” (Marcel Proust)

Il “camminare” è uno degli atti più normali e naturali dell’uomo e della donna che ha ancora
un suo interesse per molti; anzi, dopo la drammatica esperienza del Covid, il coinvolgimento è cresciuto riguardando fasce di popolazione fino ad allora “lontane”, con motivazioni diverse e approcci più o meno salutisti, naturalisti, culturali, esistenziali…

Non si può nascondere il rischio del camminare come “moda”, segnalando almeno due “fenomeni” che possono avere aspetti positivi e negativi: da un lato una maggiore frequentazione di luoghi iconici, spesso però senza i necessari equipaggiamento e (soprattutto) rispetto, con il rischio dell’“assalto” (la fioritura a Castelluccio e le Lame Rosse come esempi “estremi”); dall’altro i cammini (più o meno lunghi, più o meno “turisticizzati”) verso luoghi lontani (certamente Santiago de Compostela con i tanti cammini che ci arrivano, ma anche tanti cammini italiani che nascono ogni giorno, per i motivi e le finalità più disparate).
Ma è necessario guardare positivamente al camminare, cercando di collocarlo in un orizzonte culturale positivo e, al tempo stesso, universale e locale, intimo, perché: “Camminare significa aprirsi al mondo. L’atto del camminare riporta l’uomo alla coscienza felice della propria esistenza, immerge in una forma attiva di meditazione che sollecita la piena partecipazione dei sensi” (David Le Breton).
In effetti non è indispensabile andare lontano per fare un cammino, anche perché “Nessuna città dovrebbe essere tanto grande che un uomo una mattina non possa uscirne camminando” (Cyril Connolly).

Strade urbane, periurbane, rurali… attorno a Fermo e attorno a tutte le cittadine del territorio, dalla costa all’entroterra; strade da fare, a piedi. Il paesaggio periurbano si contraddistingue per essere costituito dal più o meno lento degradare dalla città alla campagna: aree verdi si incrociano con campi coltivati, infrastrutture e costruzioni, attività agricole e artigianali. Il paesaggio agricolo e naturale perirubano riveste un’importanza fondamentale per la città stessa: esso è depositario di memoria storica, di risorse primarie irriproducibili o scarsamente riproducibili, fondamentali sia dal punto di vista ecologico che da quello economico; può svolgere un ruolo rilevante nell’offerta di luoghi e servizi per la fruizione del tempo libero dei cittadini.
Ci sono gruppi spontanei di cittadine e cittadini che camminano tutte le domeniche per ritrovare un equilibrio con la natura che, per fortuna, è anche vicino a noi, e per ritrovarsi, perché “A piedi… vai veramente in campagna, prendi sentieri, costeggi le vigne, vedi tutto. C’è la stessa differenza che guardare un’acqua o saltarci dentro…” (Cesare Pavese).

Da poco è tornato fruibile per tutti il Parco di Monte Cacciù, di proprietà della Steat, dato in comodato al Comune di Fermo, che lo sta affidando ad una serie di realtà associative diverse (culturali, ambientalistiche, sociali…).
Il 2 giugno è stata fatta un’esperienza di cammino consapevole nel parco perché camminare nel verde, ha permesso di fare memoria e ricordare il valore degli alberi e della natura vicino a noi, un valore che ha una valenza costituzionale e, quindi, politica. Infatti i cammini periurbani non sono soltanto di un’attività di svago o di ricerca di un benessere fisico… sono azioni di riscoperta del territorio, a occhi aperti, lungo itinerari di cammino da fare con lo sguardo lento del camminatore per osservare le trasformazioni, con oggettività e senza pregiudizi, ricomprendere spazi e luoghi dimenticati nella ricerca di radici e identità, con la prospettiva di un futuro da immaginare insieme… •

Stefano Ricci –  Guida AIGAE (Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche)
info@pensieriepassi.it

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