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Don Bosco in… musical

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Don Bosco festeggiato con un musical. Più di cento persone hanno calcato il palco dando corpo alla storia di san Giovanni Bosco, il santo dei giovani. È successo a Fermo nella parrocchia che lo ha come patrono. Sabato 26 gennaio la chiesa, trasformata in teatro, è gremita come nelle grandi occasioni.

È presente l’intera parrocchia ad applaudire i piccoli-grandi attori e i piccoligrandi ballerini, che interpretano i personaggi della storia del santo. Dai bambini di prima elementare, ai ragazzi, ai giovani agli adulti, tutti hanno sentito il richiamo di don Bosco. Si sono messi in gioco per rivivere, approfondire e ri-presentare il santo che ha saputo attirare i giovani. Non potevano mancare gli educatori, i catechisti, i genitori. Anche loro sono rimasti coinvolti dal Santo. Infatti si sono improvvisati sarti, falegnami, scenografi, coreografi, suggeritori, operatori al suono e alle luci. Tutto per onorare un grande il santo patrono: don Bosco. Alcuni adulti hanno interpretato le parti principali mentre i bambini e i ragazzi hanno interpretato con alcune coreografie le canzoni.

Da qualche anno, nella parrocchia S. Giovanni Bosco, il primo momento del catechismo consiste nel lavorare per onorare il santo patrono. Poi succederà esperienze sul campo, ed infine la preparazione più immediata ai vari sacramenti. Don Bosco dunque ha richiamato con la sua amabilità tante persone anche nel 2013. Egli, nato a Castelnuovo d’Asti il 16 agosto 1815 e morto a Torino il 31 gennaio 1888, è un personaggio attualissimo. Sognò, allora, una carta dei diritti per gli adolescenti costretti fin dalla tenera età a lavorare, consacrandosi come una sorta di precursore dei sindacati dei nostri giorni. “Lui era un prete che viveva in mezzo alla gente, sulla strada. Un operaio di Dio”. Un prete da strada che faceva lavorare i giovani per sottrarli alla “malavita”. Un prete che educava ai valori. Un grande uomo con un cuore semplice e un’umiltà infinita. Umiltà confermata anche dalla sua decisione di fondare un ordine (quello dei Salesiani) che non porta il suo nome ma quello di Francesco di Sales, vescovo francese vissuto nel XVI secolo. Le musiche e i testi sono stati pensati da Piero Castellacci in collaborazione con Olimpio Petrossi. •

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