Nel frattempo l’équipe degli operatori, attualmente è così formata: Angeletti Paolo della parrocchia di San Giuseppe (contabilità), Bonifazi Maria Catia della parrocchia di San Marone (Centro di Ascolto e Segreteria sociale), Elisei Mario e Bella Emilio della parrocchia di San Gabriele (Centro Caritas di San Gabriele e servizio alimenti e indumenti), Moschettoni Barbara della parrocchia di San Carlo (gestione volontariato e risorse umane), Raineri Corrado (Segreteria), Santarelli Stefano dell’Unità pastorale Cristo Re/San Pietro (AGEA e servizio mensa cittadina), Taffoni Vittorio della parrocchia di Santa Maria Apparente (ricerca finanziamenti e risorse), Valeri Cristiana della parrocchia di San Paolo (Centro di Ascolto e Segreteria sociale). Lo spirito che dovrà sovrintendere all’azione pastorale Caritas è ben espresso negli Orientamenti pastorali della CEI per il decennio in corso «Educare alla vita buona del Vangelo»: «La carità educa il cuore dei fedeli e svela agli occhi di tutti il volto di una comunità che testimonia la comunione, si apre al servizio, si mette alla scuola dei poveri e degli ultimi, impara a riconoscere la presenza di Dio nell’affamato e nell’assetato, nello straniero e nel carcerato, nell’ammalato e in ogni bisognoso. La comunità cristiana è pronta ad accogliere e valorizzare ogni persona, anche quelle che vivono in stato di disabilità o svantaggio” (n. 39). Dopo un mese circa dall’apertura della nuova sede, Martedì 8 gennaio 2013, ho incontrato, nella sede di via Fiume, Stefano Santarelli, responsabile AGEA (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) e del servizio mensa. Stefano, classe 1955, mi ha accolto poco prima dell’apertura della mensa, con cordialità ed affabilità. Mi ha rilasciato questa intervista nel corso di un colloquio franco ed aperto.
Quale è stato il cammino della nuova Caritas nel corso di questo mese, dal giorno della sua inaugurazione?
L’inaugurazione della nuova sede cittadina è stata voluta fortemente dal Vescovo. La diocesi e tutte le parrocchie di Civitanova Marche si sono sobbarcate equamente la spesa per l’adeguamento dei locali situati nella parrocchia di Cristo Re e di San Gabriele. L’impegno economico è stato di una certa entità. L’aver trasferito in centro la nuova sede da una zona periferica quale poteva essere quella situata in alcuni locali del vecchio Liceo Scientifico, in zona Fontespina, ha permesso una maggiore fruibilità per chi ha bisogno di questo servizio. Le presenze giornaliere si attestano sulle venticinque unità, il tetto massimo previsto, dal momento che esiste una convenzione con il comune che fornisce fino ad un massimo di venticinque pasti giornalieri. Ci si sta attrezzando con un forno a micro onde, un frigorifero, donati da privati, per fronteggiare eventuali emergenze. I fruitori del servizio sono di Civitanova, ma alcuni vengono anche da Trodica, Porto Recanati e da altri paesi vicini. È da sfatare poi l’idea che vengono solo gli extracomunitari. Ci sono anche persone di casa nostra. La percentuale tra gli uni e gli altri è di cinquanta e cinquanta per cento. L’ingresso alla mensa è del tutto autonomo rispetto agli altri locali della parrocchia, questo permette la tutela di una certa privacy che è cosa assai importante da sottolineare.
Quali sono le nuove povertà?
Si accostano alla Caritas famiglie con bambini piccoli, anche di casa nostra, anziani che sono rimasti soli, uomini e donne che hanno perso il lavoro e non riescono più a pagare le utenze del telefono, dell’acqua, della luce o non riescono a fare fronte all’affitto di casa. Si sta cercando di attivare la collaborazione con i servizi sociali del Comune. I dati di quest’ultimo, incrociati con quelli che abbiamo noi, forniti dalle diverse Caritas parrocchiali, servono per non lasciare indietro nessuno e non commettere sperequazioni. Vengono da noi anche i nomadi – rom che non hanno una fissa dimora ed occupano abusivamente alcune case dismesse, situate nel territorio del comune. In città operano altre organizzazioni di volontariato che si occupano in modi diversi delle emergenze che toccano il sociale: Banco alimentare, Emporio della solidarietà, Vincenziane. Occorre però che cresca la collaborazione tra tutte queste realtà per non sovrapporsi gli uni sugli altri. La Consulta del Comune è il punto di riferimento per tutti.
Quale potrà essere il futuro della Caritas a Civitanova Marche?
È auspicabile il ritorno nella vecchia sede di via Parini, dove si potrà ripristinare quello che già esisteva molti anni fa: il Centro di ascolto, la mensa e posti letto per la prima accoglienza. Intanto ci si sta attrezzando per aprire anche qui nella sede di via Fiume, parrocchia di Cristo Re/ San Pietro un centro di ascolto, gestito da personale qualificato, che lavori in sinergia con i servizi sociali del comune e con tutte le altre realtà del territorio. La Carità non la si misura con spot politici a fini elettorali, ma con una operatività quotidiana fatta di tempo libero donato a chi ha bisogno del necessario per vivere una vita dignitosa.
Mario Elisei, responsabile del Centro Caritas di San Gabriele per il servizio alimenti ed indumenti, assieme a Emilio Bella, raggiunto telefonicamente, ha mandato questo contributo per La Voce delle Marche:
“Se anche parlassi… e se conoscessi e possedessi… e se anche distribuissi… ma non avessi l’Amore niente mi giova”. (1 Cor 13,1-8). Ho sentito il desiderio di iniziare questa “confidenza” con voi carissimi lettori, con la responsabilità del cristiano che si confronta con la Parola di Dio. In data 16 Dicembre 2012, durante la Celebrazione Eucaristica, presieduta dal nostro Vescovo Mons. Luigi Conti, alla presenza di alcuni parroci e rappresentanti della politica cittadina, sono stato incaricato (unitamente ad altri sette fratelli e sorelle rappresentanti le parrocchie della nostra Vicaria) con un mandato per il Ministero della Diaconia della Carità.
È stato il primo mandato avvenuto nella nostra Diocesi e il segno importante dell’attenzione della chiesa Diocesana e locale verso quanti vivono un disagio sociale e spirituale. La Caritas Diocesana, con il nostro Vescovo alla Presidenza, ha voluto rinvigorire la partecipazione alla Carità a tutte le Parrocchie della Vicaria coinvolgendo i Parroci, i loro rappresentanti e tutte le comunità Parrocchiali. In due sedi, oggi distaccate, è iniziato il servizio di accoglienza. Nei locali della Parrocchia di Cristo Re è programmato e attivo il coordinamento del Centro di Ascolto e il Servizio mensa. Nei “nostri “ locali ( Parrocchia di S. Gabriele) si stanno ultimando i lavori per renderli consoni e accoglienti a svolgere il servizio di distribuzione Alimenti e Vestiario affiancando a questo un “Centro di Ascolto” che dovrebbe attivarsi per le necessità della nostra Comunità Parrocchiale. Tenteremo di coinvolgere alcune attività commerciali per avere quanto necessita per rispondere alle necessità primarie dei nostri amici. Ad oggi ho potuto constatare la vicinanza di tantissime persone e alcune ditte che a vario titolo hanno sostenuto la Caritas cittadina.
Volontari di tutte le età ed estrazioni sociali hanno dato la disponibilità indispensabile a rendere la Caritas presente e efficiente. Desideriamo, per il futuro, rivolgere attraverso i nostri Parroci, i responsabili di Gruppi di preghiera e movimenti, gli amici che incontreremo nelle diverse occasioni, appelli mirati, per avere in magazzino scorte di alimenti e vestiario, necessarie e proporzionate alle richieste. Da un inventario fatto alla fine dell’anno abbiamo rilevato una enorme quantità di pasta e di riso, una buona scorta di olio, assenza di latte, discreta quantità di marmellata e in occasione delle feste Natalizie qualche dolce. In ridottissime quantità: formaggi, fagioli, conserve ecc. Manchiamo di prodotti in scatola a lunga conservazione e di tutto il resto che renderebbe le nostre confezioni più ricche e variate. Sicuramente anche i prodotti per l’igiene personale (pannolini) e la cura della casa sarebbero graditi e utili. A questo proposito rivolgo un appello, con molto rispetto e delicatezza, a quanti desiderano donare vestiario, compresi, calzature, giocattoli e altro. Teniamo sempre presente che il materiale donatoci, dopo una attenta selezione, viene offerto alle persone.
Sicuramente meno fortunate di noi, ma sono persone che devono essere amate, rispettate, aiutate e educate. Pertanto, per evitare che il materiale venga dai nostri operatori scartato, offendendo chi lo ha portato, chiediamo che, prima della consegna, venga accuratamente selezionato, perché chi lo riceve non ha la possibilità di lavarlo, stirarlo e indossarlo. Il mio motto è: questo capo lo faresti indossare a una persona a te cara? Se non va bene per i nostri cari, non va bene neanche per i poveri, già fortemente umiliati. Sono certo che tutta la comunità che si ritrova insieme per annunciare e celebrare si senta impegnata, coinvolta e partecipe, ad operare in favore delle persone disagiate, senza sentirsi rappresentata da pochi, e confidando nell’Azione dello Spirito Santo vi ringrazio e vi aspettiamo nei nostri centri per un servizio attivo e gioioso. La “Madre dei Poveri” ci benedica tutti” (Mario Elisei).
Quanto detto da Mario, penso che sia comune ad altre Caritas della Diocesi. Qualche sacerdote mi faceva notare che in passato c’era il Foglio di collegamento Pastorale (FCP). Io non ero ancora a Civitanova Marche, ma in Lombardia. Al di là dei nomi comunque, anche un periodico come la Voce delle Marche, se letto e fatto conoscere, può servire degnamente allo scopo. •
Raimondo Giustozzi