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Tipicità in the city

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Sabato e domenica 5-6 marzo, il Teatro dell’Aquila di Fermo è diventato la Casa del Gusto e della Dieta mediterranea. Il Laboratorio Piceno, cui il Comune ha affidato parte dell’organizzazione, non ha premuto su vetrine o passerella, ma sulla proposta culturale e “impasto” di produttori agro-alimentari, musicisti, medici, storici, studenti, cuochi, pittori. Una Comunità felix, fervorosa.
Ma Tipicità in the city è iniziata sabato mattina a… Monte San Martino, terra dei Crivelli. Nel monastero benedettino di Santa Caterina, dove il dr Paolo Foglini, vice presidente del Laboratorio, caricando marmellate, ha trovato il vero testimonial: una “giovanissima suora” di 97 anni, arguta e lieta. Testimone vivente di una longevità acquisita nella serenità, nel lavoro (poco prima aveva dato il becchime ai polli), nella riflessione, nel pasto condiviso. Valori che il giornalista Carlo Cambi più tardi, alla Rollina, ha rimarcato, così come per la necessità di integrare il buono delle produzioni con il bello dell’ “Aquila” e con il racconto delle storie. Differenza che passa tra culinaria (il “piatto”) e gastronomia (storie, persone e lavoro che sono dietro ad un cibo). Sul palco, intanto, la soprano Stefania Donzelli con un gruppo di giovani e valenti cantanti ha proposto arie rossiniane sino al celebre brindisi. E già arrivavano i profumi del pesce azzurro nello show cooking di Sandro Montironi, e il numeroso pubblico si preparava alla “risata eco-sostenibile” di Pier Massimo Macchini. A sera i 15 piccoli/grandi produttori della Terra di Marca hanno accolto gli invitati alla proiezione del film sul genetista Nazzareno Strampelli, uomo dei grani e grande dimenticato.
Domenica, dopo la musica barocca della Vox Ensemble, è stata la volta della proposta di legge stilata dal Laboratorio Piceno. Sindaci e vice ne hanno discusso assicurandone l’adozione entro il prossimo 30 aprile per poi promuoverla in Regione. Pomeriggio intenso con l’Orchestra provinciale di fiati giovanile: 30 ragazzi – dai dieci ai diciotto anni – provenienti dai comuni del fermano e diretti dal maestro Lelio Leoni.
Quindi, una giustizia da compiere: il ricordo dei medici e degli studiosi marchigiani, che hanno dato vita alla dietologia italiani: da Luigi Luciani a Silvestro Baglioni, da Emidio Serianni a Mario Santoro ed oggi a Paolo Foglini, senza dimenticare Costanzo Felici, Andrea Bacci, Antonio Latini, Antonio Nebbia, Cesare Tirabassi, Nazzareno Strampelli.
Da inorgoglirsi per quanti personaggi ha allevato la Terra di Marca, hanno detto Anna Maria Calcagni (Presidente Ordine dei Medici del fermano), Lando Siliquini, presidente del Laboratorio, Isabella Cappella (autrice del libro su Baglioni), Fabiola Zurlini (vice presidente dello Studio Firmano) E da vergognarsi per averli dimenticati.
Mentre i tre cuochi: Sandro Pazzaglia, Sandro Montironi, Benito Ricci hanno approntato altrettanti show cooking, 82 studenti del Coro del Liceo scientifico si sono esibiti sul palcoscenico (dove in precedenza era sceso lo stupendo sipario storico), seguiti dopo poco da Angelo Ciuccarelli e  dai suoi collaboratori del Gruppo Firmum.
Migliaia di persone. L’assessore Trasatti: “Da ripetere”. •

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