Il film è stato girato tra Amandola, Fermo e Porto San Giorgio
Come saltano i pesci. È un’affermazione. Non c’è punto di domanda.
I pesci che saltano fuori dalla rete che vorrebbe catturarli sono pochi.
Unirsi al branco è consegnarsi ai pescatori.
A chi gli chiede il messaggio del film che lo vede protagonista, Simone Riccioni risponde che occorre evitare di essere irretiti, di ficcarsi nelle reti che sono tante, che imprigionano.
Mercoledì 30 marzo alla sera al Super8 di Campiglione di Fermo c’erano oltre mille persone alla prima nazionale del film che porta la firma di Alessandro Valori.
Cinque sale gremite di spettatori d’ogni genere: gente proveniente dalle istituzioni pubbliche (come l’assessore regionale Cesetti, il sindaco di Fermo Calcinaro, quello di Porto San Giorgio Loira, di Amandola Marinangeli, la presidente del consiglio comunale di Fermo Massucci), dall’associazionismo per disabili, dall’Anffas, dal mondo cattolico (il vicario generale don Pietro Orazi, molti parroci), dal teatro amatoriale, dall’aver partecipato alle riprese.
Coinvolgimento frutto di una strategica operazione di marketing del giovane attore di Corridonia, tra l’altro anche co-produttore e co-sceneggiatore: aver toccato corde care a settori diversi della popolazione.
Anche le scuole, martedì mattina a Macerata (Multiplex 2000) e ieri mattina a Fermo (Super8), hanno fatto ressa nei due complessi cinematografici.
Mercoledì, dopo la proiezione, gli attori presenti (Riccioni, Marianna Di Martino, Maria Chiara Centorami, Maria Paola Rosini, e il regista Valori) si sono concessi al pubblico.
Il film solleva temi diversi: quello della famiglia piccolo-borghese con genitori tutta casa e lavoro, coppia perfetta formalmente ma depositaria di un dramma; quello di una figlia (la bravissima Maria Paola Rosini di Pollenza) con un cromosoma in più (sindrome di down); quello dell’amore e dell’amicizia; quello di una insoddisfazione affogata nei rave, nella droga, nel sesso e in un certo nomadismo; quello del territorio; quello del rapporto con la religione. Forse, quest’ultimo, il tema centrale (Matteo-Riccioni che interroga Dio sul Monte Cacciù) da cui il resto scaturisce come conseguenza. “Se fate una capriola, – lascia scritto la maestra Anna – il mondo alla fine gira sempre insieme a voi”. Il Creato.
Drammatico e lieve, Come Saltano i pesci pone domande, fornendo, volutamente, poche o nessuna risposta, se non quella di uscire dal branco, vivere la propria vita in libertà. Ma quale: Libertà da qualcosa o libertà per qualcosa?
Girato tra Amandola, Fermo e Porto San Giorgio, a Sorrento, il nostro territorio, ha raccontato Valori, è stato scambiato per la Toscana. Un complimento, sicuramente, ma anche un neo: non aver caratterizzato troppo la Terra di Marca, non averla colta nella sua piena originalità.
Peccato veniale dinanzi ad un’opera positiva. •