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Un convito con varietà di sapori

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«Dieta mediterranea»: è stato il tormentone del 2014 e 2015: da Porta a Porta all’Expo di Milano. Tutti a parlarne ma anche a sparlarne. Come fosse solo il bilancino del pranzo e della cena, il salutismo delle verdure, il jogging quotidiano e la tisana rilassante.
Se ci mettiamo poi anche la meditazione profonda il gioco è fatto. Il pensiero unico stravince.
Da 14 anni conduco, prima in solitaria, poi in gruppo, una bella battaglia. In primo luogo quella di ricordare alla nostra gente che la Dieta mediterranea è stata validata scientificamente a Montegiorgio. Uno stuolo di docenti universitari e scienziati, guidati dal duo inscindibile Ancel Keys e Flaminio Fidanza, ha verificato in Sette Nazioni del Mondo l’impatto tra stile di vita e complicazioni cardio-vascolari. Risultato: il sud Marche (Montegiorgio e le terre d’intorno) sono i luoghi dove si viveva meglio, più a lungo e in modo più sano. Un primato. Però dimenticato. Ed ecco l’impegno a ricordarlo.
Da Montefortino, un medico, studioso di antropologia e sindaco: Lando Siliquini seguiva la stessa traccia. La ricavava dalla storia e dalla cronaca, la studiava, ne vedeva gli effetti nelle sue visite mediche, con qualche preoccupazione: quel che era stato il nostro stile di vita e alimentare stava trasformandosi rapidamente per imboccare una modernità che non avrebbe favorito la persona.
Da Fermo, un altro medico: Paolo Foglini, direttore dell’Unità Operativa di Diabetologia dell’Ospedale Murri di Fermo, relazionava nei convegni sull’efficacia della dieta mediterranea contro diabete e non solo. A Montegiorgio, lo storico locale Mario Liberati s’imbatteva nell’opera del celebre nutrizionista Flaminio Fidanza entrando in collaborazione con lui e organizzando il cinquantesimo dell’avvio del fondamentale studio Seven Countries Study, lo studio che aveva dato vita al concetto di dieta mediterranea.
Come in un puzzle, le diverse caselle sono andate piano piano ad incastrarsi. Leoni e Siliquini, tra l’altro vecchi compagni di liceo, si re-incontrano. Siliquini ha in mente un libro (uscirà con il titolo Dieta mediterranea. Il tempio della Sibilla). Leoni gli prepara una corposa introduzione dove, oltre ad un manifesto sul rispetto dell’ambiente, viene lanciata la proposta di un Laboratorio Piceno della Dieta mediterranea. Il libro è un successo. I convegni si susseguono, prima localmente poi a livello regionale ed oltre. L’Ordine dei Medici di Fermo ne fa una ristampa così come la Regione Marche.
Dalle parole ai fatti. Nel 2014 nasce il Laboratorio. L’amministrazione comunale diretta dal sindaco Armando Benedetti redige un atto di riconoscimento. Del gruppo entrano a far parte, oltre Siliquini e Leoni, Foglini, subito entusiasta, Liberati, che vi vede la prosecuzione del suo impegno. Poi arrivano, cuochi, operatori turistici, piccoli imprenditori. E qui sta la sua forza e la sua filosofia.
Non si tratta di prescrivere diete, ma di rilanciare un modello di vita: il Convivio, cioè lo stare insieme, il mangiare insieme, il significato della Festa, il senso della Comunità, la riscoperta delle terre minori, dei Borghi, il rispetto per la natura (a 15 giorni dall’uscita dell’enciclica Laudato si’ il Laboratorio propone un incontro nel centro storico spopolato di Alteta), il non spreco, il camminare, il produrre qualità, il mangiare piatti tradizionali, la storia.
È l’idea di un possibile nuovo fulcro di sviluppo economico: dall’agricoltura al turismo, senza dimenticare le origini benedettine e poi francescane che hanno forgiato l’anima e il corpo della Terra di Marca.
Nasce la prima Fiera delle Qualità, anno 2014. In un luogo bello (perché le cose buone vanno presentate in luoghi belli) come il complesso di Sant’Agostino di Montegiorgio, 35/40 piccoli/grandi produttori fanno conoscere le proprie produzioni: dal miele al vino, dal pane ai formaggi, dai salumi alle verdure.
L’originalità del Laboratorio e la sua capacità di essere trasversale: mettere insieme campagna, arte, cultura, salute, richiamano l’attenzione dell’Università di Macerata. Iniziano i contatti che nel giro di due anni porteranno nel Fermano 50 studenti di 9 università (sei straniere) interessati alla tematica dello sviluppo dei territori. Dal 3 all’otto maggio scorso i partecipanti, guidati da una decina di docenti e tutor, hanno fatto lezione nei teatri di tradizione, mangiato piatti della dieta, visitato aziende agroalimentari, cucinato pietanze tipiche nella grande cucina del ristorante Da Benito a Magliano di Tenna, alloggiato in B&B e resort del territorio. Ne sono scaturite quattro tesi di laurea. Un volume dell’esperienza, firmato dai docenti, uscirà ai primi del 2017.
Il lavoro e l’impegno del Laboratorio sono stati notevoli. La classe dirigente politica ha invece quasi ignorato le attività svolte a favore della Terra di Marca. Sensibile invece s’è dimostrata la Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo che non ha fatto mancare il suo appoggio
Più vicini invece i sindaci. Cinque comuni hanno accettato di approvare la legge di iniziativa popolare stilata dal Laboratorio, da inviare in Regione. Nel documento si chiede un’attenzione particolare per la Dieta mediterranea e azioni a supporto. Così come hanno fatto altre regioni che non ne avevano la validazione scientifica come invece le Marche.
Tra i prossimi impegni del Laboratorio: la terza Fiera delle Qualità, stavolta a Servigliano, fissata per il 19 e 20 novembre, il progetto Piatti tipici e longevità, e un Congresso Internazionale a maggio 2017. Senza dimenticare i corsi nelle scuole e le presentazioni nei convegni. •

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