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Semplicemente luce

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Mettere il bambinello nel presepe è mettere vita nel mondo

Come ogni anno è arrivato il Natale e quando si avvicina il natale è immancabile nelle nostre famiglie la corsa agli addobbi. I centri commerciali ce ne danno una prova lampante ma anche noi non siamo da meno. Fuori dalle nostre case c’è un vera e propria sfida a chi fa l’albero più grande o più luminoso per far impallidire il buon vicinato. E l’interno non ha nulla da invidiare. Non mancano: ghirlande, festoni e luminarie persino i presepi diventa da competizione. La Natività: la scena più umile della storia diventa scenario di opulenza, falsi storici e di esibizione sui social network. Troppo spesso in questa gara ci dimentichiamo il perché lo facciamo.
Se celebrare il Natale ha un significato io quel significato lo rivivo pienamente nel presepe non solo per la bella scena che rappresenta in sé, ma per il forte valore simbolico che gli attribuisco. È immancabile in casa anche solo una Natività che riesce a suscitare nella sua semplicità molteplici emozioni.
L’importanza del presepe sta nel ricordare che siamo noi stessi in quella stalla. Quando si ha il cuore che ama è impossibile non riconoscersi in quella scena :persino in quel bue e quell’asinello. Anche gli esseri più marginali divengono fondamentali per la sopravvivenza della Sacra Famiglia .Dovremmo pensare a loro quando ci sentiamo sbagliati, quando siamo emarginati e impotenti di fronte ad un mondo che sembra andare avanti senza di noi.
Siamo noi quei genitori, magari non perfetti, che hanno attraversato mille peripezie e che ogni giorno vivono prove più grandi di sé per dare ai propri figli quello che si pensa sia il meglio. Dovremmo celebrare chi ci è vicino ogni giorno proprio come i re magi hanno fatto con Gesù, portando ciò che avevano di più prezioso all’essere più indifeso. Ma soprattutto dobbiamo essere quel bambinello, che è sceso in una notte cupa per portare tanta luce. Ogni giorno dovremmo verificare se siamo stati la luce per qualcuno, non servono grandi gesti basta la presenza a volte. È proprio per questo che scelgo di fare il presepe perché vorrei che quella luce e quella serenità che Gesù bambino ha portato duemilasedici anni fa circa , potesse essere di nuovo sulla terra tramite le nostre azioni. Per cui quando a mezzanotte della vigilia metteremo il bambinello in quella greppia non facciamolo in maniera meccanica ma riconosciamoci servi umili di Dio che con un piccolo presepe vogliono essere più vicini agli altri, e vogliono mettere realmente della luce nel mondo. •

Giulia Girotti

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