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L’arte della musica e della parola come luogo di manifestazione dell’Infinito nel finito

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Montegiorgio: spettacolo alla presenza dell’Arcivescovo

L’apparenza ed i preparativi sono quelli di sempre, luci e luci scintillanti, vetrine più illuminate ed attraenti, abeti ed altre piante ravvivate da lampade di tutti i colori, manifesti coloratissimi che offrono di tutto… panettoni e torroni, gioielli e vestiti, renne e campanelle, spumanti e cenoni, regalini e regaloni, musiche più suggestive che sacre, un invito al consumismo che si svolge sotto la regia di un Babbo natale sorridente e spensierato, artefice di tutto ciò.
A sentire i “media” e guardandosi intorno per le strade e le piazze, ci si prepara ad una grande festa, ma chi si festeggia, ma chi nasce in questo Natale?
Ascoltare il nome, trovare un segno, un’immagine del Bambino Gesù è oggi un’impresa quasi impossibile. Sempre meno all’esterno, ma ancora in casa, la presenza del presepio con un’effige di Gesù bambino illumina il motivo ed il senso della Festa e riscatta dimenticanze e strumentalizzazioni di una celebrazione grandemente significativa per la Fede e per la Civiltà in cui viviamo, ma delle quali siamo sempre pù indotti a dimenticarci.
Però quest’anno a Montegiorgio, per la preparazione al Natale, si è verificata un’occasione particolare.
La sera del 7 dicembre al teatro Alaleona, infatti, uno spettacolo ci ha invitato a una “Riflessione sul Natale, quella notte, quando l’Infinito entrò nel finito”.
È stata un’attualizzazione dell’evento per mezzo delle parole di Adolfo Leoni accompagnate dalla musica della Banda Giovanile Interprovinciale della Marche. Tra i numerosi spettatori, una presenza straordinaria, quella di Mons. Rocco Pennacchio, Arcivescovo di Fermo. In un breve intervento al termine della rappresentazione, il Vescovo ha invitato a considerare “il divino che viene nell’umano, una scoperta che riguarda ed impegna la coscienza di tutti, credenti e non credenti”.
Molti sono stati quanti hanno voluto salutare in nuovo Pastore, che con semplicità si è soffermato con tutti, dimostrando grande disponibilità all’ascolto ed all’accoglienza. •

About Mario Liberati

MARIO LIBERATI Nato a Montegiorgio (AP) nel 1938 . Maestro. Attualmente è Diacono Permanente della Chiesa di Fermo. E’ stato Consigliere Provinciale della Provincia di Ascoli Piceno dal 1985 al 1995, e per sei anni ha ricoperto l’ incarico di As­sessore Provinciale alla Cultura. Ha fatto parte del Consiglio Nazionale delle Federazioni Regionali degli Ospedali (FIARO). Ha fatto parte del Consiglio Nazionale dell’ Unione Province d’ Italia (UPI) ed ha fatto parte della Commissione Nazionale UPI per la scuola e la cultura. Nel 1985 ha vinto il Premio di Cultura locale “Giovanni Ginobili”. E’ autore di pubblicazioni, tra cui: MONTEGIORGIO insieme con Germano Liberati (1974),MEDICINA POPOLARE. (1985) MONTEGIORGIO NELLA TOPONOMASTICA (1991), VICENDA AMMINISTRATIVA MONTEGIORGESE (1991, 1° vol. e 1992 2°vol.), LE SCELTE ALIMENTARI A MONTEGIORGIO DAL 1770 ALLO STUDIO DEI SETTE PAESI insieme con Flaminio Fidanza. (2009) Ha curato e collaborato tra gli altri alla stesura e pubblicazione dei seguenti libri MONTEGIORGIO nella Storia e nell’Arte (2008), IL TEATRO ALALEONA DI MONTEGIORGIO (2013). Ricopre la carica di Presidente del Comitato di Redazione della collana “I Quaderni Montegiorgesi”.

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