ottobre 2016 alcuni versi di Pasquale Tocchetto, maestro in pensione di Morrovalle, tratti dalla silloge di poesie Spiragli di luce.
Il libro raccoglie anche molte poesie dedicate al Natale. Mi è sembrato giusto attingere alla stessa fonte per il Natale di quest’anno. Il maestro Tocchetto lavora molto sul verso endecasillabo e usa indifferentemente terzine e quartine, con rime alternate e baciate. Il contenuto delle sue poesie attinge alla cultura religiosa alta e popolare e viene dopo un’attenta ricerca del lessico.
Ecco come descrive l’attesa del Natale: “L’antico mondo errava in valle oscura, / smarrito, mesto e senza certa meta,/ perché mancava ancor guida sicura. // Ma all’oriente apparve una cometa,/ in una notte fredda e silenziosa,/ che presagiva un’era nuova e lieta. // Celeste luce vera, assai radiosa, / le tenebre fugò dal suol brumale/ e rese umanità più luminosa. // È il sole misterioso del Natale, / che rischiara ed infiamma mente e cuore, / allontanando l’uomo da ogni male. // Nel presepio vivente del Signore/ c’è la Sacra Famiglia benedetta, / contemplata dal bimbo e dal pastore. // Fulgor di schiera angelica diletta/ illumina le case e gli abitanti, / per una scelta stabile e perfetta. // Dice il Messia a tutti i viandanti: / tra genitori e figli regni affetto, / nel duolo e nella gioia sempre amanti! // Serenità e concordia sotto il tetto, / secondo lode d’Angeli infinita, / che ci recò l’annuncio già predetto. // Il focolare, culla della vita, / che in esso sboccia come un gran portento, / è, per Natività, dimora ambita. // Il nucleo familiare è il fondamento/ di società civile ed ideale, / dotata di fraterno sentimento. // Con luce, Pace e Amore universale, / nobil messaggio giunto da Betlemme, / può diventar la gente solidale. // Non c’è Natale senza la Famiglia, / non c’è Famiglia senza un buon Natale! / Ci dà speranza questa meraviglia: / in Terra resterà l’Emmanuele! (Una luce splende nelle tenebre, Natale 2005).
Il Natale è la festa dell’amore, della gratuità, del dono di sé all’altro. “Scese dal Cielo, raggiante d’Amore, / nelle sembianze di dolce Bambino, / con aria placida, il Redentore, / come predisse l’annuncio divino. // Entrò a far parte del genere umano, / per rinnovare la storia del mondo, / instaurando un tempo più sano, / di vera pace ognora fecondo. // Dio è Amore! Il Figlio incarnato/ vuol la salvezza di ogni vivente, / sia dell’onesto, che del depravato, / dopo l’affronto dell’Eden dolente. // Ma il tanto atteso, celeste Messia, / venne adorato sol dai pastori, / perché, secondo special profezia, / si manifesta agli umili cuori. // Si sciolse il gelo in quella capanna, / con il calore d’un fuoco gagliardo, / accompagnato da Gloria ed Osanna/ fiamma è l’Amore del santo Vegliardo! // Sorse un gran Sole in notte beata, / che ha lumeggiato sua era novella, / a carità e a giustizia ispirata, / con sguardo fisso a splendida Stella. // Forte è il messaggio d’affetto fraterno/ e d’uguaglianza fra tutte le genti, / contro gli sfarzi dell’uso moderno/ e l’egoismo di ricchi e potenti. // Francesco a Greccio, in stalla meschina, / fece, per primo, il presepio reale, / essendo stato laggiù in Palestina, / qual pellegrino, commosso, a Natale. // Ecco la voce del nato Signore: / Sono venuto per starti vicino, / illuminarti, destando fervore/ ed indicarti il retto cammino. // Bianco Natale è festa d’Amore/ verso i parenti, stranieri e lontani. / E’ bene rendere massimo onore/ al sommo Padre, tra gli Angeli arcani. (Natale d’amore, Natale 2012, pag. 61).
“Mala tempora currunt”.
Corrono brutti tempi. In una poesia, il Buon Natale, ci sono dei riferimenti al nostro presente non proprio foriero di pace e giustizia. Se il Re dell’universo è sceso nel mondo per ridonare il proprio onore all’uomo, non tutti sanno accogliere questa lieta novella. Sono solo le ultime tre quartine di un’altra poesia: “Cercano alloggio e pane i bisognosi, / emarginati e in grave ristrettezza; / ma sono sordi molti facoltosi: / non c’è la festa in arida grettezza! // Ostili venti soffiano nefasti/ tra le città sorelle e le straniere, / alimentando il fuoco dei contrasti. / Natale abbatta squallide barriere! (Il Buon Natale, Natale 2009, pag. 59).
Belle le pagine del Vangelo messe in versi: “Splendente mattino, ridente natura, / felice presagio d’arcana avventura: / Arcangelo Gabriel è apparso quaggiù/ per dare l’annuncio, da secoli atteso, / del Verbo incarnato, dal Cielo disceso/ nel sen di Maria: il figlio Gesù. // In sogno a Giuseppe, sorpreso e dubbioso, / svelò un cherubino, il progetto nascoso: / così l’uomo giusto, convinto, accettò/ di esser devoto a Vergine Sposa, / prescelta dal padre, perché virtuosa; / con Lei, premurosa, d’allora abitò” (Gli Angeli del Natale, pag. 62).
La poesia è molto lunga. Non è possibile trascriverla tutta. Sono otto strofe di sei versi ognuna, con endecasillabi e un novenario. Belle anche altre poesie dedicate al Natale raccolte nel libro: Vidimus stellam eius. Abbiamo visto la sua stella, l’Atteso incompreso, Natale è… e Natale del Signore.
La poesia di Pasquale Tocchetto è piacevole a leggerla. I versi hanno una musicalità tutta loro, frutto di un lavoro da artigiano della parola che produce sentimento ed emozioni semplici e forti. •
La Voce delle Marche ha pubblicato nell’TagsNatale numero 22 - 2017 Pasquale Tocchetto
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