Ambro fonte di speranza

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“Intorno a questo santuario c’è la storia e la cultura millenaria di un popolo. Intervenendo sul suo ripristino noi diamo non solo un segnale di speranza, ma anche di recupero dell’umano di valorizzazione di quel patrimonio di storia e cultura che si è tramandato per secoli. Se i lavori saranno terminati, a Natale celebrerò qui la messa. Sempre se i frati me lo concederanno”.
Parole di speranza quelle di monsignor Rocco Pennacchio, arcivescovo di Fermo, alla presentazione dei lavori di restauro conservativo e miglioramento sismico del Santuario Madonna dell’Ambro, nel comune di Montefortino, fortemente compromesso dal terremoto nella scossa del 30 ottobre del 2016. Un santuario simbolo della vita nei Sibillini, nato nel 1000, incastonato tra i Monti Priora e Castel Manardo e legato alla pastorella che ricevette il dono della parola dopo l’apparizione della Madonna. L’opera interamente finanziata dalla Cassa di Risparmio di Fermo, a 160 anni dall’apertura del suo primo sportello, ha aperto i lavori lo scorso 19 febbraio e proseguirà per diversi mesi con un delicato progetto di risanamento della struttura con interventi tradizionali ed innovativi al tempo stesso. Un milione di euro per i lavori. “Quando si interviene su un santuario come quello di Madonna dell’Ambro, è innegabile che il beneficio non intervenga semplicemente sulla sfera religiosa ma anche sul fatto stesso che un santuario è un luogo di aggregazione, di comunione, di comunità, e questo favorisce i valori imani e più nobili della nostra gente e quindi è un progetto che va incoraggiato”. L’arcivescovo Rocco Pennacchio ha anche annunciato la volontà di sistemare una struttura di Montefortino per farne un Centro di Comunità con il supporto di Caritas Italiana. “Nella diocesi – ha affermato mons. Pennacchio – ci sono 200 chiese inagibili. Di queste 200 forse una quarantina riceveranno la possibilità di fondi statali per il recupero. Il problema non è solamente l’idea o il progetto da realizzare, ma anche i tempi. Immaginiamo che occorrerà molto tempo.
I parroci di questi paesi del cratere sono stati e sono tutt’ora molto pazienti e si adattano a luoghi di fortuna”. Il primo cittadino di Montefortino, Domenico Ciaffaroni da sempre in prima linea accanto ad i suoi cittadini sin dal 24 agosto, ha coinvolto tutti i soggetti che a vario titolo si sono impegnati per l’avvio dell’opera e presenti alla conferenza stampa di questa mattina presso l’Hotel Madonna dell’Ambro. “Oggi per me è una bella giornata. – ha detto il sindaco – Ma lo deve essere per le Marche”.
“Abbiamo scelto un immobile simbolo – ha affermato l’ingegner Grilli, presidente della banca – per far capire che si può ripartire dal cuore del terremoto”. Anche l’azienda Mapei contribuirà all’opera mettendo a disposizione i materiali necessari per il risanamento che richiederà tecniche innovative di recupero. Tra le varie misure che saranno adottate il consolidamento delle cappelline laterali, la rimessa in sesto della volta principale, l’inserimento di catene. “La volta – ha affermato l’Ing. Dezi – è andata vicinissima al collasso”. L’arcivescovo mons. Pennacchio con tutti i rappresentanti delle istituzioni ha effettuato un sopralluogo all’interno del santuario completamente puntellato. Il sindaco Ciaffaroni, come ha confermato il presidente della Carifermo Grilli, in soli due giorni è stato in grado di rilasciare tutte le organizzazioni coinvolgendo tutti gli enti preposti alla tutela del bene.
“Oggi per me è una bella giornata. Ma lo deve essere per le Marche”. – affermato il sindaco con una scaletta di ringraziamenti a tutti i soggetti che hanno contribuito all’intervento. “Il primo va all’impresa Alessandrini e all’architetto Giulia Alessandrini e all’ingegner Terzi che dopo la scossa del 30 ottobre insieme all’architetto Cardamone della Sovrintendenza ha messo a repentaglio la vita per mettere in sicurezza questo bene prezioso. Perché il tetto rischiava di cadere”. Poi c’è il grazie a chi ha garantito la sicurezza dei cittadini e a chi ha impedito che i beni venissero depredati “e penso alle forze dell’ordine e alla prefettura”. Altro ringraziamento all’Anas: “Oltre al recupero dell’Ambro, ci permetterà la messa in sicurezza della strada per arrivarci”. Altra questione importante per cui si attende un cenno dalla Regione “la banda ultralarga che garantisce una mobilità reale. Bisogna agire sulla provinciale 210, il presidente Ceriscioli ha promesso l’intervento di ammodernamento. Bisogna sollecitarlo, perché sono certo che lo farà”.
“La navata – come ha spiegato il professor Terzi, ordinario di Tecnica delle costruzioni della Politecnica delle Marche – è stata fessurata nella parte centrale per tutta la sua lunghezza, la volta ha avuto cedimenti significativi ed era a un passo dal collasso. L’impresa Alessandrini è riuscita a realizzare una messa in sicurezza in tempi rapidissimi. Un intervento propedeutico ai lavori, visto che il ponteggio realizzato per puntellare la volta servirà per il ripristino. Confidiamo di avere la chiesa pronta per la messa dell’arcivescovo alla vigilia di Natale”.
L’azienda Mapei parteciperà attivamente all’intervento di restauro conservativo e miglioramento sismico del santuario in qualità di partener tecnico. Saranno adottati soluzioni e sistemi più all’avanguardia per l’opera
L’impegno di Mapei nelle zone colpite dagli eventi sismici degli scorsi anni, si è concretizzato in diverse forme tra cui la fornitura di prodotti per interventi di recupero e la fornitura di Assistenza Tecnica, in fase di progetto e in cantiere, per l’individuazione delle soluzioni più indicate per gli interventi di messa in sicurezza urgente, miglioramento e adeguamento sismico. Come già avvenuto in occasione del terremoto a L’Aquila nel 2009, anche nei territori dell’Italia centrale più colpiti dal sisma del 2016, Mapei ha fornito immediata assistenza (anche a fianco e al servizio dei VV FF) nelle attività di messa in sicurezza attraverso uomini, soluzioni e sistemi. In particolare a Norcia, in piazza San Benedetto per la Basilica omonima, la Torre Civica e la Cattedrale di Santa Maria Argentea. Inoltre in collaborazione con la Fondazione Francesca Rava Mapei ha contribuito alla realizzazione di 4 nuovi plessi scolastici a Cascia e a Norcia per gli alunni rimasti senza scuola dopo il sisma.
Nelle Marche, analoghe operazioni sono state portate avanti per la messa in sicurezza ed il rinforzo strutturale di diversi edifici strategici per le attività sociali, collettive, pubbliche e religiose. Tra i più recenti il Grattacielo Erap nel quartiere Monticelli, un edificio residenziale di 18 piani fuori terra ad Ascoli Piceno, che ha visto sfollate molte decine di famiglie, ed il Duomo di Camerino. •

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