Il Sermig – Servizio Missionario Giovani – è nato nel 1964 da un’intuizione di Ernesto Olivero e da un sogno condiviso con molti: sconfiggere la fame con opere di giustizia e di sviluppo, vivere la solidarietà verso i più poveri e dare una speciale attenzione ai giovani cercando insieme a loro le vie della pace.
Dai “Si” di giovani, coppie di sposi e famiglie, monaci e monache è nata la Fraternità della Speranza, per essere vicini all’uomo del nostro tempo e aiutarlo a incontrare Dio. Quando la nostra avventura è iniziata, nel 1964, eravamo un piccolo gruppo di ventenni: molto giovani, inesperti, ma con un ideale pulito nel cuore. Il nostro sogno era quello di abbattere la fame nel mondo. Non combatterla, ma proprio sradicarla. A chi ci considerava ingenui o esagerati, dicevo e dico che un ideale grande è vero solo quando ti supera.
Proprio come l’amore, perché due innamorati non amano a tempo, non amano «per un po’», ma totalmente. E, soprattutto, vogliono e provano ad amare in grande.
Partendo da questa logica, la sete di giustizia è stato il nostro primo sogno di pace. I campi di lavoro, le raccolte di denaro, le iniziative di sensibilizzazione furono i primi strumenti per aiutare missionari e volontari di ogni congregazione, gruppo, provenienza, religione. Parole come sobrietà, semplicità, disponibilità, condivisione diventarono presto il nostro pane, la chiave di un impegno in favore di chi operava nel Terzo mondo.
Era il nostro modo per sconfiggere la fame, un “programma” che entrò senza troppi pensieri anche nel nome che scegliemmo per noi, Sermig – Servizio missionario giovani.
Volevamo servire, le missioni erano al centro dei nostri pensieri, eravamo giovani: da qui, Sermig: Servizio missionario giovani. Senza rendercene conto, mettemmo nero su bianco la sintesi di una storia che, negli anni, si sarebbe arricchita di molte altre sfumature. •
Ernesto Olivero