Home » associazioni » Giovani impegnati nella solidarietà

Giovani impegnati nella solidarietà

Stampa l articolo
morrovalleIl Servizio Civile Nazionale, istituito con la Legge 6 marzo 2001 n° 64 che dal 2005 si svolge su base esclusivamente volontaria, è un modo per condividere valori comuni e fondanti dell’ordinamento democratico e garantisce ai giovani una forte valenza educativa e formativa. Il Servizio Civile è l’opportunità messa a disposizione dei giovani dai 18 ai 28 anni per dedicare un anno della propria vita a favore di un impegno solidaristico inteso come impegno per il bene comune.

A Morrovalle si è appena chiuso il ciclo 2012- 2013 e per l’occasione ho intervistato il parroco Don Luigino Marchionni.

Ci vuol delineare la filosofia che ispira il Servizio Civile Nazionale?

Mi limito a delle suggestioni personali. Penso che i fondamenti del Servizio Civile siano nell’animo stesso del popolo Italiano (sono milioni i volontari!). Questo spirito di carità e solidarietà è confluito nella carta costituzionale, frutto dell’amalgama di valori proposti dal cristianesimo nella versione cattolica, dal socialismo e dalla cultura liberale. All’articolo 2 essa chiede a ciascun cittadino, di cui tutela i diritti, “l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”. Anche a livello internazionale “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” (art. 11). Con le Sentenze della Corte costituzionale n. 164 del 1985 e n. 228 del 2004 si è sancito che il dovere Costituzionale dei cittadini della difesa della Patria, può venire svolto in maniera equivalente con modalità diverse e/o estranee alla difesa militare. Rendo omaggio a quanti hanno reso possibile l’attuazione di questo aspetto della nostra bella Carta Costituzionale pagando di persona con il carcere e a coloro che ci hanno aiutato a capire che azione non-violenta non è solo il rifiuto delle armi, ma avere parte attiva nel servizio al bene di tutti.

Quali sono le motivazioni che spingono un giovane ad avvicinarsi al Servizio Civile?

Il desiderio di sentirsi vivi, impegnati e attivi con un lavoro. Del resto non siamo stati pensati così dal Creatore? Poi nella scelta dell’ambito dove prestare servizio vengono fuori le inclinazioni dei singoli volontari. Rapportarsi con istituzioni civili, sociali: Comuni, Biblioteche, Pro Loco; socio assistenziali: “croci” e comunità varie; Religiose: Caritas, Oratori. Ciò che li accomuna è il desiderio di sentirsi utili per qualcuno e per i credenti in Cristo, quello di servirlo nei fratelli. È quanto mi diceva l’ Operatore Locale di Progetto (OLP) Sig.ra Paola Scarpetta che da anni accompagna i giovani che seguono il progetto Caritas per gli Oratori: “In Cerchio”. L’altra OLP della nostra comunità parrocchiale, la sig.ra Giuliana Zacconi, che segue i giovani del servizio agli anziani con il progetto “Le radici e le ali” aggiunge: “Il bisogno di un minimo di risorse finanziarie, il bisogno interiore di conoscere realtà umane nuove, un anno dedicato alla loro persona per una crescita umana e spirituale.”

Quali sono le caratteristiche che un giovane deve avere?

Credo che vadano presi come sono, ma con una selezione secondo criteri dettati dal servizio a cui sono chiamati e in un rapporto franco di chiarezza di motivazioni. Dico spesso ai collaboratori che non possiamo ridurci a spendere tutte le nostre energie per seguire loro, ma nemmeno abbandonarli e pretendere che siamo già pienamente capaci e risolti. Vedrei bene molta umiltà, capacità di mettersi in gioco, di confrontarsi con la realtà che a volte mostra disagi anche gravi e disponibilità a fare sacrifici. Ma sento di ricordare a noi adulti che è fondamentale l’accompagnamento sistematico e paziente non solo da parte dell’OLP ma di tutti coloro che seguono le varie realtà in cui i giovani prestano servizio.

Il Servizio Civile nell’anno 2012-2013, quanti giovani ha coinvolto a Morrovalle?

De Stefano Luisa e Giannini Mirco nel progetto “Le Radici e le ali” per il servizio agli anziani. Brandi Katia e De Stefano Maria per il progetto “In Cerchio” per appoggio all’Oratorio.

Quali progetti sono stati sviluppati e in quali aree?

Le radici e le ali: progetto rivolto all’incontro tra gli anziani e i giovani nella vita di tutti i giorni. L’anziano che la società moderna ritiene “non produttivo” è vissuto come un problema e di conseguenza soffre di solitudine, tribola per problemi di salute e in più, spesso, si sente in colpa per essere “un peso”. Sette anni fa, con il parroco don Giordano Trapasso, fu studiato questo fenomeno chiedendoci quale risposta potevamo dare: ci è venuta incontro la Diocesi con la proposta del Servizio Civile Volontario e abbiamo elaborato insieme il progetto Le radici e le ali (prima esperienza di servizio civile parrocchiale). I giovani (le ali) regalano il loro tempo, la loro freschezza, la loro creatività, la loro simpatia agli anziani (le radici) che cosi possono essere “rallegrati” e aiutati in piccole situazioni quotidiane (messa, spesa, visite mediche, passeggio …). Gli anziani accogliendo con affetto, calore e riconoscenza i giovani, li accompagnano per un anno diventando “nonni educatori”, trasmettendo tutta la loro sapienza. Il progetto si è rivelato “fermento” per la comunità nell’attenzione ai più deboli. In cerchio: progetto rivolto ai ragazzi dai 6 anni fino alla maggiore età. La finalità del progetto è la formazione e la socializzazione dei minori in ambienti idonei attraverso la proposta di attività creative, ludico-sportive e relazioni significative con educatori e coetanei per aumentare la stima di sé, inserirsi nel gruppo e diventare protagonisti della propria crescita. Altra finalità importante è di intervenire, con azioni personalizzate, in situazioni a rischio e di sostegno scolastico.

A conclusione dei dodici mesi qual è il bilancio?

Posso testimoniare, pur nella breve permanenza in questa parrocchia (un anno e otto mesi), che i giovani che hanno terminato il servizio civile sono diventati più sicuri di sé, più aperti, più attivi e più pazienti. Credo che l’esperienza sia stata una vera scuola di vita. Giuliana aggiunge: “C’è in loro il seme di Dio che alla fine viene fuori”. È quanto diremo all’incontro–cena sul “Servizio Civile come opportunità che non vogliamo ci sia tolta” che faremo insieme a tutte le realtà Morrovallesi che si sono avvalse di questo servizio prezioso, realtà come l’Oratorio parrocchiale, la Caritas e la Pro Loco. L’incontro si farà presso il Ristorante “Apollo 8” il 27 c.m. alle ore 20. Hanno assicurato la loro presenza l’assessore regionale Sig.ra Sara Giannini di Morrovalle, il sig. Luca Marconi assessore alle politiche sociali fino a pochi giorni fa, il Sindaco di Morrovalle il sig. Stefano Momtemarani, il vice-sindaco il sig. Sandro Capozucca, l’assessore alle politiche sociali il sig. Andrea Staffolani. L’invito è stato inviato alla Caritas Diocesana, nella persona del suo Direttore d. Sebastiano Serafini e dei suoi collaboratori che faranno di tutto per essere presenti . Vuol essere un momento per ascoltare le testimonianze dirette dei giovani, per dire loro di nuovo “Grazie” e per confrontarci sulle prospettive.

Quali consigli darebbe a chi volesse iniziare questa avventura?

Direi, con le parole con cui d. Vinicio Albanesi ha chiesto quest’anno ospitalità alla Parrocchia nella Caritas per uno stage per avvicinare i giovani delle superiori al volontariato e al servizio civile: “Fare il bene, fa bene!”. Aggiungerei: “Buttati nell’avventura! Fidati di te stesso (puoi dare tanto, più di quello che immagini); degli altri (riceverai molto di più!) e di Dio (posso testimoniare che non si lascia mai vincere in generosità!). •

Francesca Gabellieri

About la redazione

Vedi anche

Giovani, quando la fragilità diventa forza

Nel corso degli ultimi anni, il mondo dei giovani è stato indagato da numerose prospettive …

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: