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Fermano a rischio di tagli

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stefano-cesettiLa scarsa attenzione delle istituzioni politiche verso il Fermano è risaputa e quasi non fa più notizia. Per una scelta che va a favore, ce se ne sono dieci di segno opposto e deleterie per il nostro territorio. Verso la zona montana dei Sibillini, addirittura, sembra che ci sia da sempre un accanimento terapeutico. È vero che si tratta di Amandola e pochi altri comuni, ma proporzionalmente resta una fetta di terra importante, almeno quanto quelle dell’alto Maceratese e dell’Ascolano, con le quali condivide gli stessi mali, le stesse mancanze e le stesse emergenze. Solo che in soccorso dei territori confinanti si corre sempre, mentre della zona montana fermana nessuno se ne cura. Gli ultimi due esempi non possono passare sotto silenzio e vanno sitgmatizzati. Il distaccamento di polizia stradale di Amandola, presidio utilissimo anche per le province vicine, è di nuovo a rischio, appena pochi mesi dopo aver scongiurato il precedente taglio.

Come negli anni scorsi per la Provincia, il pericolo di chiusura è diventato ciclico per puri calcoli di risparmio quando invece sulla sicurezza, come dimostrano le ultime ondate di furti, si dovrebbero seguire tutt’altri ragionamenti. Ancora più incomprensibile è la storia delle aree montane, che il governo ha deciso di sostenere con finanziamenti aggiuntivi sulla base delle indicazioni e dei parametri forniti dalla Regione. Guarda caso, sono state individuate tre zone: il basso Pesarese-Anconetano, il Maceratese e l’Ascolano. Le prime due subito finanziabili, quella più a nord addirittura scelta come area pilota, mentre l’Ascolano, secondo la Regione, ha bisogno di un accompagnamento e, se necessario, saranno aggiunti i comuni del Fermano. Ma la nostra provincia, in quanto tale, non è stata presa in considerazione. Eppure, i problemi di Comunanza (Ascolano) o Sarnano (Maceratese) sono più gravi di quelli di Amandola?

La zona di Acqualagna, ricca grazie al tartufo, ha bisogno immediato di sostegno perché se la passa peggio dell’area del tubero dei Sibillini? Alle rimostranze della Provincia e dei comuni interessati, la Regione ha spiegato che ci sono pur sempre i finanziamenti europei, Sì, ma a quelli potranno attingere ugualmente tutte le cinque aree marchigiane, qui si tratta invece di un qualcosa in più, che avrebbe fatto comodo, ma ci si è dimenticati ancora una volta del Fermano.

È compito della Regione programmare omogeneamente la ripresa e lo sviluppo del territorio, con una preferenza a chi finora ha avuto meno o sta in ritardo, individuare le risorse e preparare il giusto terreno burocratico per accedere a finanziamenti o altro. O quanto meno, portare a conoscenza dei territori le opportunità che ci sono, in modo che si possano dotare dei requisiti necessari. Invece, da Ancona è quasi arrivato un rimprovero (subito restituito al mittente), come se fosse spettato al Fermano informarsi e farsi avanti per primo. Un assessore, un vice presidente del Consiglio e tre consigliere regionali del territorio non si sono nemmeno loro accorte di ciò che dovrebbe essere materia quotidiana del loro mandato. Fino a quando questa zona continuerà ad essere dimenticata e, per certi versi, ad accettare di essere trattata peggio delle altre? •

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