Don Paolo De Angelis ci parla della storia di questo luogo.
Un gioiello di storia, spiritualità e cultura del Fermano compare a sorpresa tra le tappe del Cammino Francescano della Marca da Ascoli ad Assisi. Si tratta del Centro diocesano Nido di Spiritualità Madonna delle Grazie, una vera bomboniera ai piedi della Catena dei Monti Sibillini. Si trova nel territorio di Amandola nell’Arcidiocesi di Fermo.
A circa 1, 5 km dal borgo di Salvi, immerso in un’oasi di pace e silenzio e contornato solo dal canto degli uccelli e dalla musica della natura, sorge la Chiesa della Madonna delle Grazie.
Su questo luogo in origine vi era una piccola edicola votiva dedicata a Santa Maria delle Grazie che divenne negli anni, come si legge nel sito dedicato (http://www.nidodispiritualita.it/welcome/ ) meta di pellegrinaggi e luogo di devozione alla Vergine Maria tanto che, intorno al 1720, si decise di erigere una cappella più grande capace di contenere il continuo flusso di visitatori. Si costruì così l’attuale chiesa con annesso un portico a 5 arcate ed un piccolo dormitorio dove risiedeva l’eremita. La chiesa, costruita con la pietra locale ed il mattone rosso a vista, si presenta articolata su più livelli sapientemente amalgamati tra loro, sulla cui sommità è posta una piccola vela campanaria. É un tempio di pace, semplicità e sobrietà dove ci si potrà riconciliare con se stessi. Grande impegno per la parrocchi di Amandola per questo luogo indicata per coloro che vogliono passare un tempo ricreativo o spirituale.
A parlarci della Chiesa e della sua storia molto suggestiva Don Paolo De Angelis della parrocchia di Amandola.
“Accanto alla Chiesa passava e passa ancora oggi, un antico sentiero che collegava Amandola ad Ascoli, e per questo che lì esiste il percorso Francescano. – ci spiega don Paolo – Poco più a sud verso Comunanza, c’è anche la chiesa, molto più antica di San Pietro in Castagna, rovinata dal terremoto e messa in sicurezza.
Ha una facciata di pietra un arco a tutto sesto sormontato da un architrave ornato con figure degli apostoli scolpiti a bassorilievo ormai consumate dal tempo, ora coperta da tavole di protezione. In questo tracciato per motivi che andrebbero ulteriormente approfonditi, è nata questa Chiesa della Madonna delle Grazie che ha sempre avuto un atrio. Un atrio molto utile perché essendo dedicata ai passanti in caso di pioggia, naturalmente i pellegrini si sarebbero fermati a ripararsi dalle intemperie.
La Chiesa ha anche due finestrine da cui i passanti potevano fare le loro devozioni nel soffermarsi in questa zona”. Don Paolo ci svela anche qualche aggiornamento recente sulla storia di questo posto carico di devozione e storia. “Abbiamo saputo solo di recente che un grande cittadino amandolese scomparso di recente, visitando in passato la chiesa con una amico e ricordando i tempi della guerra con il passaggio del fronte tedesco, aveva indicato in quella occasione i cornicioni posti in alto sulle pareti che reggono l’inizio della volta, spiegando che proprio in quel punto si erano nascosti durante il passaggio dei militari nella speranza che questi non volgessero mai lo sguardo in alto”.
“Questa chiesa è rimasta chiusa per tanti secoli ed in queste condizioni ed isolata, è stata bersaglio di saccheggi. Molte cose sono state salvate e protette dagli Agostiniani. – prosegue Don Paolo – Con il terremoto del 97 è stata restaurata e finito il restauro è arrivato anche il terremoto del 2016. Successivamente è stata concessa ad un eremita che si è dedicato alla struttura, poi consacrato a Diacono. La struttura aveva ripreso vita e anche con un intervento per l’adeguamento sismico è rinata una certa attività ed è divenuto punto di appoggio per chi transita”.
“Si spera di dare vita con altre varie iniziative a questo complesso. – chiude nel salutare – L’indirizzo sarebbe quello di dedicarlo ad un luogo di spiritualità e sperabilmente e con fantasia dotarlo di strutture per l’ospitalità”.
Il percorso per raggiungere il luogo è lo 03 del Cammino “Da Comunanza – Amandola- Sarnano percorso 03” come si legge sul sito dedicato (https://www.camminofrancescanodellamarca.it/ ) •