Noi stiamo con lui

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Don Vinicio non esprime solo se stesso, ma la scelta della chiesa fermana.

La Voce delle Marche esprime esprime solidarietà a don Vinicio e si schiera dalla sua parte. Non lo abbandona in questo momento particolare della sua vita. Condivide la sua missione nel difendere gli emigrati. Sostiene il suo impegno nella custodia della dignità di ogni persona. Partecipa alla sua premura nell’educare una popolazione e nell’additare, come responsabile degli eventi accaduti a Fermo, la cultura di morte, di disperazione, di superficialità.
Molti (la stampa e la tv ne sono stati cassa di risonanza) hanno il dente avvelenato contro don Vinicio. Lo hanno rimproverato di far cassa con la povertà, con l’handicap, con l’immigrazione. Lo hanno biasimato di essere a braccetto con i potenti, di avere conoscenze importanti, di essere poco evangelico. Alcuni lo hanno criticato per essere sovraesposto mediaticamente, di aver “alzato i toni”. Anche alcuni suoi confratelli, nel presbiterio fermano, lo hanno snobbato.
Però chi critica non ha il coraggio e la perseveranza di don Vinicio. Non ha l’audacia, quasi la temerarietà di accogliere persone diversamente abili, tossicodipendenti o i cosiddetti “rifiuti manicomiali”.
Dov’erano queste persone quando don Vinicio apriva la casa per malati psichiatrici a San Claudio, quando la Comunità di Capodarco è diventata punto di riferimento per il servizio civile, quando con Redattore Sociale ha dato alla Comunicazione un’ottica diversa, quando ha dato dignità a ogni essere che scappava dalla guerra e dalla fame?
Chi critica, poi, non ha la fantasia di mettere nero su bianco le proprie idee, le proprie riflessioni, il proprio credo: la fede, l’amore alla Chiesa e ai poveri, la Comunità. Bastano alcuni titoli dei libri che don Vinicio ha scritto: Il Dio della compagnia, La dolcezza di Dio, Fede quotidiana, Fare comunità. La comunità di Capodarco, I tre mali della chiesa in Italia.
Facile criticare senza sporcarsi le mani. Certo, “chi non fa non falla”, ma quando si difende la dignità di una persona, di ogni persona, non si sbaglia mai.
La Voce delle Marche, giornale diocesano, è con lui per quello che sta facendo, per come sta affrontando le critiche che gli giungono da un territorio spesso ostile, per la fede che ha espresso ed esprime in questa situazione.
C’è chi assume come valori il razzismo e la prevaricazione e chi, invece, si prende carico degli altri come lui.
Il Vescovo, mons. Luigi Conti, lo ha messo in guardia che con i suoi comportamenti può scomodare qualcuno. Don Vinicio però con il suo sguardo sorridente e ironico e la sua fede risponde: “Siamo nelle mani di Dio”. •
(Se qualcuno volesse esprimere la propria solidarietà a don Vinicio può farlo anche attraverso il giornale, mettendo il suo nome e cognome dopo aver letto questo articolo. Le firme e le eventuali dimostrazioni di condivisione saranno consegnate direttamente nelle mani dell’interessato).

13 commenti

  1. Il giusto è sempre scomodo…. e denuncia monete false (2 Sap 2,12-20)

  2. patrizio cardinali

    Io sto con Don Vinicio

  3. pasquale hamel

    Difficile, oggi individuare il confine fra il bene e il male, molto spesso il bene si nasconde dentro il male e viceversa. Non conosco i fatti e sarebbe presuntuoso dare un giudizio ma, la solidarietà a quello che è qui descritto come bravo chierico ? Nulla da dire, anche se aprioristicamente diffido di chi troppo si espone mediaticamente.

  4. fotoriflessi Adriano Corradini

    Condivido il post di Antonio Nepi, e ringrazio di cuore Don Vinicio, cene fossero di persone come lui…..

  5. Questo l’ho postato su Facebook il 20 luglio.
    “Un mio pensiero, che non entrerà mai nei cuori di chi continua ad infangare:
    basta con questa storia del “Don” che ci guadagna!! Vorrei che, chi ne parla sempre con disprezzo, possa avere un figlio/a, anche solo per un giorno, con problemi psichici, o tossicodipendente, o prostituta, o violentata, o portatore di handicap poi andare dal “Don” a chiedere aiuto. E basta!!! BASTA!!!”

  6. Anna Rita Totò

    Abbiano espresso la nostra solidarietà e la nostra vicinanza a Don Vinicio nei Social, nelle Piazze nelle strade e con ogni persona con cui ci siamo trovati a parlare della barbarie che ha coinvolto il nostro territorio.
    Stiamo con lui e con valori che da sempre ha saputo esprimere e diffondere, lo conosciamo e lo apprezziamo da sempre.
    La Comunità di Capodarco accoglie e da lavoro a tantissimi giovani e famiglie, vorrei che ce ne fossero di Preti cosi..
    Sono contenta di leggere la posizione cosi decisa e precisa della Diocesi di Fermo come sono orgogliosa di essere Fermana e di stare dalla sua parte.

  7. Raimondo Giustozzi
    Ci mancherebbe che io noi stia dalla parte di don Vinicio, come sono sempre stato dalla parte di chi ha speso e spende la propria vita a difesa di chi è più debole. Ho tergiversato a lungo prima di scrivere queste poche righe. Ho aperto più volte l’articolo e letto l’invito a lasciare un messaggio. Finalmente mi sono deciso, se questo serve a qualcosa. Coraggio, don Vinicio. Mi piace citare parte del testamento spirituale di don Milani: “Caro Michele, caro Francuccio, cari ragazzi… ho voluto più bene a voi che a Dio, ma ho la speranza che lui non stia attento a queste sottigliezze e che abbia scritto tutto al suo conto”. Don Milani l’uomo del futuro secondo l’ultimo libro sul prete di Barbiana, scritto da E. Affinati. Il problema grosso è che in questi conquant’anni dalla morte del priore, la società è andata in altre direzioni. Dovranno passare ancora altri cinquanta prima che la gente impari qualcosa e capire quello che don Milani e don Vinicio e don Bensi ed altri hanno fatto o stanno facendo

  8. Il servizio di Don Vinicio alla collettività non è in discussione. Questo territorio gli deve sicuramente dei ringraziamenti

  9. Migliore Alessandro

    Io sto con Don Vinicio …

  10. Sto con Don Vinicio

  11. Zoè Monterubbiano

    Io sto con Don Vinicio

  12. Bernarda Del Gobbo

    Sto con Don Vinicio perché segue l’insegnamento di Gesù nel mettersi sempre dalla parte dei più deboli, di coloro che hanno atteso, a volte con dolore e sofferenza, per molto tempo di venir riconosciuti nella propria dignità. E come Lui non esita a denunciare le sopraffazioni di coloro che si professano “giusti” pieni della loro “pochezza”. Sto con Don Vinicio!

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