e con la stessa carità, rimanendo unanimi e concordi”
(Fil 2,2).
Queste parole dell’apostolo Paolo esprimono anche ciò che provo in questi giorni angosciosi e drammatici per la nostra regione e per la nostra Chiesa locale.
Pur nella forte prova, rimane possibile vivere nella gioia e nella pace di Cristo. Prima di tutto, in questi giorni, il nostro sentire diventa il medesimo. Nelle sensazioni dell’angoscia, della precarietà e della paura tutti sperimentiamo la fragilità della nostra vita ed il forte desiderio di affidarci a Dio ed invocare il suo amore e la sua misericordia. La sua mano sia con noi e custodisca la nostra vita.
In secondo luogo in questi giorni si sta manifestando una forte carità: è la carità con la quale le strutture e le parrocchie della zona costiera stanno accogliendo coloro che il terremoto ha costretto ad allontanarsi dalla propria terra, è la carità che spinge le famiglie ad aprire le porte, è la carità che ha spinto i monasteri ad accogliere altre monache che hanno visto i loro monasteri inagibili.
Da una parte sono con voi, in particolare con tutti coloro, laici, presbiteri, religiosi e monache che hanno perso la propria casa, nel condividere il disagio di questo momento e la paura che a volte può suscitare, dall’altra ringrazio il Signore per quanto lo Spirito sta suscitando in termini di accoglienza e disponibilità. Vi incoraggio a perseverare perché nella fragilità dell’esistenza e delle strutture risplenda la compattezza di una Chiesa di pietre vive, che siamo noi.
Imploro da Dio ogni bene e vi affido all’intercessione di Maria Santissima assunta in cielo, patrona della nostra Chiesa locale e per noi segno di consolazione e di sicura speranza.
+ Luigi, vostro vescovo
Fermo, li 01 novembre 2016
Solennità di Tutti i Santi