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Il sorriso dei volontari del Servizio Civile ha reso più bella l'aula Nervi

Incoraggiati

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I giovani in udienza dal papa

Sabato 26 Novembre, il Papa ha incontrato i ragazzi del Servizio Civile.
L’incontro è iniziato con alcune testimonianze di volontari che hanno prestato il loro servizio sia in Italia che all’estero. Tutti hanno ribadito l’importanza, ma soprattutto la bellezza del lavoro svolto.
Il Papa nel suo discorso ha sottolineato l’importanza del seguire la propria strada che non può prescindere dal servizio verso gli altri: “Cari giovani, vi auguro di seguire la via che dà pienezza di significato e di gioia alla vostra vita. Questa via non è uguale per tutti, ma ognuno può trovare quella più adatta alla sua personalità, ai suoi doni, alla sua situazione. Vi sono tuttavia delle coordinate comuni, al di fuori delle quali non è possibile trovarla, e una di queste coordinate è proprio quella del servizio. Sicuramente la strada del servizio va controcorrente rispetto ai modelli dominanti, ma in realtà ognuno di noi si sente contento e realizzato solo quando è utile per qualcuno. Questo sprigiona in noi delle energie nuove, ci fa percepire che non siamo soli e dilata i nostri orizzonti. Vi invito a camminare su questa strada del servizio e a prendere come modello perfetto di umanità Gesù, che ha fatto posto agli altri in sé stesso fino a donare la sua vita.”. Soprattutto il nostro andare incontro agli altri nel loro “terremoto interiore”, che molti scansano e fanno fatica a percepire perché è difficile andare verso le persone che sono emarginate da tutti. L’impegno dei volontari e del servizio civile deve andare verso questa direzione della “protezione sociale. Il terremoto che noi abbiamo accanto a noi… Andare avanti; proteggere quella gente e proteggere quanti sono in pericolo di un terremoto umano, che viene da dentro, che sono soli, abbandonati, scartati, in questa cultura a cui piace tanto scartare la gente.”
Questo l’augurio e l’auspicio che Papa Francesco lancia a ciascuno di noi: essere persone che si fanno prossimo per l’altro riconoscendo nell’altro il volto di Gesù riconoscendo in tale servizio “una ricchezza non solo per la società e per coloro che godono della vostra opera, ma anche per voi stessi e per la vostra maturazione umana.” •

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