Emanuela Reviezzo. Il talento di una voce straordinaria

Stampa l articolo
Emanuela Reviezzo è una giovanissima e talentuosa ragazza nata a Fermo nel 1996 e che risiede con la sua famiglia a Marina di Altidona. Ci incontriamo alla Pasticceria “Gran Forno” che ho ribattezzato come “Caffè degli artisti” tanto è bella e calda l’atmosfera che vi si respira fra i profumi della caffetteria e quello invitante della crema Chantilly.
Artisti le persone che vi lavorano e artisti le persone che vi incontro. Attualmente oltre che cantare, Emanuela è al secondo anno di Biologia ad Ancona. Una ragazza con la testa sulle spalle ma che del canto ne ha fatto una ragione di vita. Inizia da piccolissima e da otto anni collabora con Tania Montelpare in arte Lighea e da poco con l’etichetta discografica Fenix Entertainment. Dal 2013 Lighea è impegnata nell’arte di trasferire la propria esperienza artistica. La cantautrice, insieme ai suoi collaboratori, svolge stage tradizionali e sperimentali in tutta Italia con gruppi di giovani cantanti e si occupa inoltre della produzione artistica su progetti di giovani emergenti. Uno fra questi appunto è Emanuela Reviezzo che è tra l’altro coautrice dei testi delle sue canzoni. Nonostante la sua indiscussa bravura Emanuela continua a studiare per perfezionarsi in tecnica vocale. A dodici anni partecipa al Festival di Castrocaro dove conosce la Band marchigiana, La Rua.
Dai sedici anni ai diciotto è in un gruppo di cinque elementi, gli “Ema”. Con loro molte le serate dal vivo in cui apprende tanto soprattutto come porsi con il pubblico per coinvolgerlo. Cantare è la sua vita, comunica sé stessa quando canta. Il genere musicale che le piace è il soul. La musica soul è definita anche come musica dell’anima.
Nasce negli anni ’50 dall’insieme di alcuni elementi della musica jazz, del rhythm&blues con la musica gospel, da cui derivano moltissimi interpreti della musica soul, passati in pochi anni, dalle cappelle delle chiese protestanti, alle sale da concerto e alle case discografiche raggiungendo il picco di popolarità negli anni ’60. Questo genere ha una caratteristica di intensità e profondità uniche e con radici chiaramente afroamericane, come peraltro altri generi. Non da meno è anche l’aspetto religioso per cui la musica finisce per scandire i vari momenti della vita collettiva, senza una dicotomia tra sacro e profano.
Non è un caso che Emanuela ami cantare con il coro della Chiesa parrocchiale che frequenta da anni con la sua famiglia. Altro suo genere a cui si ispira è il pop. Quella che conosciamo sotto il nome di musica pop, è un genere che risale agli anni ’50. Si tratta di una derivazione del rock ‘n roll, che comprende alcuni sottogeneri appartenenti alla canzone popolare. Il termine “pop” deriva dall’abbreviazione del termine anglofono “popular”, tradotto come “popolare”.
Chi è la tua Musa ispiratrice, le chiedo ed Emanuela prontamente mi risponde: Amy Winehouse. Osservo Emanuela, i suoi lunghi capelli neri, gli occhi da cerbiatto e l’atteggiamento, un po’ mi ricordano questa cantante scomparsa prematuramente e tragicamente nel 2011. Anche le due voci si somigliano, ma ognuno è unico e irripetibile ed Emanuela è sé stessa, affiancata dall’amore della sua bella famiglia e del fratello che è il primo dei suoi fans. L’amore per il canto è innato nell’uomo e lo si apprende fra le braccia materne, ascoltando le ninne nanne più o meno conosciute che ci cullano.
Da adulti c’è chi canta sotto la doccia, chi quando è felice, chi per farsi compagnia quando si sente solo, chi mentre pensa a nuove idee da realizzare e non importa se si è più o meno intonati: l’importante è farlo. Il canto è come l’amore: è per tutti. È un dono che dona gioia a noi stessi e agli altri anche perché chi canta è in armonia con il mondo intero, sempre. Si dice: “Canta che ti passa” e in effetti il canto influenza l’equilibrio psico-fisico, apre lo spirito e la mente, fa bene ed armonizza. Studi scientifici sostengono che il canto migliori l’apprendimento, la creatività e la concentrazione. È un linguaggio universalmente riconosciuto. Ognuno di noi ha una canzone del cuore, una musica, delle parole capaci di rendere più bello e gradevole il nostro quotidiano, capaci di farci sognare ed allora non mi rimane che augurare ad Emanuela di realizzare nel migliore dei modi il suo sogno: cantare.

Recentemente è uscito in radio e nei digital store il suo primo singolo dal titolo “Non si dimentica” in cui lega il pop e il soul in un unico mondo sonoro interpretato dalla graffiante quanto unica timbrica della giovane Emanuela.
Ad accompagnare il brano un videoclip
https://www.youtube.com/watch?v=_xtxMuJRNZ8
che vuole ripercorrere alcuni degli attimi vissuti in adolescenza facendo rivivere a chi guarda l’innocenza di quei momenti. Quello che affrontiamo dall’adolescenza all’età adulta è un passo obbligatorio per tutti e che ognuno vive in modo differente. Il brano cantato da Emanuela e da lei stesso spiegato, vuole raccontare la perdita dell’innocenza. Il passaggio che chiude la porta all’adolescenza per entrare nel mondo degli adulti. Non è mai facile questa transizione, lo sguardo ingenuo di piena fiducia s’infrange contro la realtà della vita. Questo brano rappresenta la variazione di un equilibrio composta da sentimenti e sogni che con il tempo mutano e trovano la giusta collocazione in questa nuova vita.
Auguri Emanuela! •

Rispondi