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Ritornare a danzare: Amanda Trulio

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La scuola di danza “Ananke”, che prende il nome dalla dea del fato e del destino, è stata fondata nel 2019 ed ha sede in via del Molino ad Altidona Marina. Lo scopo è quello di diffondere nel territorio marchigiano il linguaggio della danza come forma d’arte e cultura. È diretta da Amanda Trulio classe 1987, danzatrice, diplomata in danza classica e moderna nel 2004 oltre che ad essersi specializzata nelle discipline di Modern e Contemporaneo. Dal 2005 intraprende la sua carriera di insegnante di Danza e nel 2008 entra come ballerina professionista presso la Skaramacay Art Factory (NA) lavorando con produzioni di rilievo anche in ambito teatrale e internazionale.
Per quanto riguarda la disciplina Classica, il metodo di insegnamento praticato da Amanda è il Vaganova (metodo russo), invece, per la Danza Moderna e Contemporanea fa riferimento alla tecnica Graham. Tra le altre discipline propone anche un “Ballo di Carattere” come il Flamenco, che dal 2006 studia ed insegna.
Oltre ad essere docente nel proprio ambito, ha una specializzazione come Operatore per l’Infanzia per diffondere la sua disciplina attraverso metodi che accompagnino in maniera consapevole e serena la crescita degli allievi più piccoli.

Cos’è per te la Danza?
La danza per me è vocazione, è vita. Ho iniziato a tre anni e non ho mai smesso di danzare.

Curt Sachs scrive: “la danza è la madre delle arti”, in quanto a differenza della musica e della poesia, che si determinano nel tempo, o come delle arti figurative e dell’architettura, che si determinano nello spazio, vive ugualmente nel tempo e nello spazio. Credo che Amanda Trulio, originaria di Capua, abbia compreso istintivamente questo concetto fondamentale.

Hai esperienza sia della danza classica che moderna, quali emozioni ti trasmettono entrambe?
Danzando, lo stesso corpo, ricrea un movimento ritmico in una successione spazio-temporale in cui far rivivere rappresentazioni di una realtà visiva e fantastica. Tutto è presente nella danza: la potenza delle emozioni, il corpo che esprime l’anima, la felicità e la gioia del movimento liberato ed espressivo.

Si può dire che danzare esprime anche un bisogno interiore?
Il bisogno di danzare può essere prorompente, risveglia le membra dal loro torpore. Cerco di trasmettere ai miei allievi il massimo desiderio di danzare, perché chi danza acquista vittoria su se stessi, salute, vita; una specie di legame mistico, che unisce il gruppo, e libera la propria individualità.

Djamaladdin Rumi, poeta, così si esprime: “Colui che conosce il potere della danza, vive in Dio”.
Nei popoli primitivi, ogni avvenimento solenne e comunitario viene consacrato dalla danza, perché la danza è vita a un grado più elevato e intenso come Amanda stessa dice. Questa affermazione, sottolinea il carattere universale della danza.
In poche parole definire esattamente cosa sia la danza è difficile persino per chi la conosce. Infatti, anche se tentiamo delle classificazioni quali gioco-lavoro o legge-libertà, i contenuti si confondono, proprio perché tutte le attività creative dell’uomo sfuggono ad ogni classificazione.
Per questa giovane danzatrice e maestra, l’avvio alla danza con i bambini assume in un primo approccio l’attributo del “giocoso”, nel rispetto dei tempi e delle personalità varie con cui si incontra.

Oggi, alla luce di quanto stiamo vivendo a causa del covid-19, quali prospettive si delineano per chi come te ha una Scuola di danza?
Ci vogliono per le circostanze avverse tanta forza ma soprattutto spirito di adattamento. È necessario sapersi reinventare.
Le preoccupazioni, nate in questo periodo, purtroppo sono tante sia per me che per tutte le scuole di danza.

Da una mia recente ricerca, scopro che sono circa 20.000 le Scuole di danza e ballo in Italia. Un settore non regolamentato a sufficienza in modo da rispecchiare le reali esigenze lavorative e professionali di danzatori, maestri, tecnici, proprietari e l’intero comparto è a rischio collasso.
La metà delle scuole di ballo potrebbe chiudere non solo per le mensilità e gli impegni presi con fornitori, ma anche per il rischio che i bambini e i circa 4 milioni di allievi che praticano danza in Italia, ritornino a fare attività solo da settembre prossimo. Si tratta di una stagione compromessa nel suo momento più propositivo. È necessario trovare risorse urgenti per misure certe a sostegno delle scuole di danza e ballo, delle associazioni sportive, delle società sportive, delle accademie e dei professionisti: realtà che stanno soffrendo questa drammatica situazione.
Amanda comunque non rimane a guardare o a piangersi addosso. Ha carattere e già si sta attivando, prima di poter ricominciare nella sede di Ananke, con corsi personalizzati via on-line. In attesa che le cose migliorino, saluto e ringrazio Amanda per l’intervista concessami con un augurio di buona ripartenza ed un pensiero di Melissa Hayden: Imparare a camminare ti rende libero. Imparare a danzare ti dà la libertà più grande di tutte: esprimere con tutto il tuo essere la persona che sei. •

About Stefania Pasquali

Stefania Pasquali nativa di Montefiore dell'Aso, trascorre quasi trent'anni nel Trentino Alto Adige. Ritorna però alla sua terra d'origine fonte e ispirazione di poesia e testi letterari. Inizia a scrivere da giovanissima e molte le pubblicazioni che hanno ottenuto consenso di pubblico e di critica. Docente in pensione, dedica il proprio tempo alla vocazione che da sempre coltiva: la scrittura di testi teatrali, ricerche storiche, poesie.

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