Una comunità coesa non vuole arrendersi

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Francesco Acquaroli, sindaco di Potenza Picena, nel dépliant dedicato alla festa di San Girio, scrive: “Un vecchio detto afferma che il valore dell’amicizia si vede nel momento del bisogno. Questo antico pensiero ha confermato che San Girio ha veramente molti amici valorosi. Quando durante la scorsa stagione estiva e autunnale le scosse hanno causato la definitiva chiusura del nostro caro Santuario, in molti hanno temuto di non poterci accedere più per tanti anni. Il rischio concreto era di perdere quelle abitudini secolari con le quali siamo cresciuti e di compromettere il ruolo sociale, religioso e culturale di questa nostra realtà nell’ambito del Comune, ma anche di tutto il comprensorio. La risposta della comunità civile e religiosa è stata fiera, orgogliosa e dirompente. Il Santuario verrà recuperato interamente. Momenti conviviali, assemblee, concerti e un lavoro certosino di molti volontari hanno mostrato, per l’ennesima volta la concretezza della nostra gente”.
Se la chiesa è stata dichiarata inagibile, poco male. Si è subito predisposta di fianco una struttura in legno. “Abbiamo una Chiesa di legno, dove la comunità può celebrare e riunirsi in tranquillità e sicurezza”, scrive nello stesso dépliant il parroco di San Girio, don Aldo Marinozzi. La sinergia di forze fa la differenza. L’Autorità civile e quella religiosa lavorano assieme per il bene di tutti. Scrive ancora don Aldo: “Il terremoto non ha scalfito la volontà di riaprire il Santuario che ogni cittadino di Monte Santo ha tra le cose a lui più care. Tutti i fedeli si sono attivati in una raccolta di offerte per il restauro della Chiesa. Si spera di iniziare i lavori quanto prima. Nel territorio della nostra parrocchia sono stati ospitati molti terremotati dell’entroterra maceratese in strutture ricettive. Anche San Girio, pellegrino per la Terra Santa, è stato ospitato dagli abitanti della zona, che lo hanno venerato subito come santo. San Girio, in un’antica pala d’altare, riposta nella cappellina di destra, entrando nel Santuario, è raffigurato nell’atteggiamento di affidare Monte Santo alla protezione della Madonna. Riporta questa scritta: Monte Santo è mio, lo affido a Te. Continuiamo a venerare San Girio. Imitiamo la sua santità. Siamo tutti chiamati a diventare santi. Ognuno di noi deve percorrere il proprio cammino nelle condizioni di vita in cui si trova”.
La precarietà dell’esistenza, grande verità che il terremoto sempre ci ricordato, non deve farci dimenticare che siamo qui sulla terra in veste di pellegrini verso la vera patria, che altri chiamano il nulla eterno. Eppure questa provvisorietà non ha distolto gli organizzatori della festa dal riproporre momenti di vita civile e religiosa, come è stato sempre fatto nel passato. Un’iniziativa che li attraversa entrambi è stata la processione, giovedì 25 maggio, alle 18,30, con le Reliquie del Santo e l’omaggio dei Ceri da parte dell’Amministrazione Comunale a S. Girio, protettore e compatrono di Potenza Picena. L’offerta dei Ceri è comune a molte feste popolari e religiose dei nostri territori. Molti studiosi hanno voluto vedere in questa offerta dei Ceri l’antica festa pagana dedicata a Cerere, la dea delle messi che giungono a maturazione proprio in questo periodo. La festa ha avuto il suo apice domenica 28 maggio con un ricco programma: giochi popolari, pranzo con specialità gastronomiche, 42° trofeo S. Girio (gara ciclistica interregionale per allievi, organizzata dall’associazione culturale ricreativa “San Girio” in collaborazione con il G. S. Potentia 1945 Stemas). Il primo pomeriggio si è aperto con un momento gastronomico: frittelle e patate fritte, cui hanno fatto seguito la premiazione del 42° trofeo S. Girio e la cena in piazza con specialità tipiche “primi piatti e grigliata”. L’esibizione Clan Dancing, l’orchestra spettacolo Susanna Re, l’estrazione della lotteria, lo spettacolo pirotecnico della ditta “Santa Chiara” ed ancora tanta musica con Susanna Re hanno allietato la tarda serata fino alla mezzanotte. •

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