Grottazzolina e Capparuccia tornano nelle zone del sisma
“Va dove ti porta il cuore”, così il titolo di un libro dell’allora giovane scrittrice Susanna Tamaro. Così il ritorno a Gualdo di 25 giovani delle parrocchie di Capparuccia e Grottazzolina, una questione di cuore. Gli impegni presi, le promesse da mantenere, ma sopratutto il desiderio di tornare non in un paese qualunque, ma nel Paese dove per una intera settimana (dal 21 al 27 agosto 2017) si è vissuto un significativo Campo di servizio, tra le persone ferite e spaventate dal terremoto dello scorso anno. Un tempo denso di emozioni, di fede, di condivisione e di incontri. Un tempo a servizio di una comunità, dai bambini agli anziani della casa di riposo ed a quelli soli nelle proprie case, ma anche un tempo di semplici e cordiali incontri con le persone del Paese, fatto di saluti, sorrisi e strette di mano. Dal Sindaco, ai commercianti, dal Parroco alle signore dell’AVULSS, dai giovani della loro età ai semplici passanti, con tutti si era fatto un piccolo tratto della lunga strada della vita. Pochi giorni sufficienti per far nascere nuove amicizie e convincerli tutti a tornare. Cosí è stato lo scorso 12 settembre, così è stato sabato 9 dicembre 2017. I giovani dell’Azione Cattolica di Capparuccia e Grottazzolina sono di nuovo a Gualdo. Hanno scelto questo sabato pomeriggio per portare il loro calore, i loro auguri, un album di allegre foto e delle caramelle agli anziani della Casa di riposo. Ma il “Caso”, che noi crediamo sia lo Spirito del Signore, ha voluto che non fosse solo questo, ma che fosse una giornata ancora più speciale e speciale per tutti. Infatti il 9 dicembre è stato il giorno in cui l’Amministrazione comunale di Gualdo ha scelto di consegnare le prime“casette”, come le chiamiamo comunemente, ma in verità i moduli abitativi che, prima di Natale, hanno permesso a 9 famiglie di “essere a casa”. Una cerimonia sobria, ma molto significativa nella quale c’è stata la sottoscrizione del contratto e la consegna delle chiavi ai nuovi proprietari. Ma non basta, il 9 dicembre, anche il nuovo Arcivescovo di Fermo, Mons. Rocco, ha scelto di essere a Gualdo, non solo per inaugurare le nuove abitazioni, ma soprattutto per portare una parola di coraggio e un caldo abbraccio di vicinanza ad uno dei Paesi della nostra Diocesi più colpiti dal terremoto. Mons. Rocco, chiusa la cerimonia di inaugurazione e saltando il “protocollo” della giornata, ha scelto poi di vivere un breve momento insieme ai ragazzi di Capparuccia e Grottazzolina, alla Casa di riposo, dove ha salutato uno per uno gli anziani e dove si è immerso tra i ragazzi per una simpatica foto e per un grazie per il loro servizio. Molta è stata la gioia degli anziani alla vista del Vescovo, ma anche al ritrovare i festosi ragazzi di Capparuccia e Grottazzolina che, con la loro confusione, simpatia e allegria, li hanno travolti per circa 2 ore, facendoli sorridere e chiacchierare, cantare e dimenticare la tristezza di chi sa dover trascorrere l’ultimo tratto di vita lontano dalla propria famiglia. Alcuni degli anziani ricordavano addirittura i nomi dei ragazzi ed era ben visibile nei loro occhi la felicità nel ritrovare chi, durante l’estate, si era intrattenuto con loro passeggiando, giocando a carte, ma anche più semplicemente parlando o stringendo loro la mano. I ragazzi avevano con cura preparato un album di fotografie dei momenti passati insieme, che hanno portato e sfogliato davanti a ciascun anziano. Hanno portato anche un cero che hanno acceso e posto vicino alla statua della Madonna di Loreto ed al Presepe, dove si sono presi il tempo e lo spazio per un momento di preghiera insieme, concluso con il classico “Tu scendi dalle stelle” natalizio, un po’ stonato, ma cantato con tutto il cuore dagli anziani e dai ragazzi. Il 9 dicembre non è stato solo il momento per ritrovarsi e per fare visita a degli anziani, ma anche quello per provare qualcosa di nuovo, per sperimentare la fedeltà ad una promessa fatta, per dire ancora una volta “Ci ho provato, mi sono messo in gioco”.
Intrigati dai racconti degli amici, che avevano vissuto il Campo di servizio ad Agosto, anche alcuni altri giovani si sono aggiunti, per toccare con mano questa fantastica esperienza e le fantastiche persone di Gualdo.
Tutto, poi, si poteva organizzare e fare meglio, ma abbiamo preferito la spontaneità dei giovani, capace di alimentare un fuoco già acceso e che il ripetersi degli incontri non può far altro che rendere più vivo.
Questo era l’obiettivo, non far spegnere un fuoco acceso e alimentarne di nuovi.
Nuovo calore, nuova voglia di essere vicino alle persone di Gualdo che piano piano e con non poche difficoltà stanno provando a tornare alla vita di tutti i giorni, nuova voglia di essere accanto a chi, segnato dalla vita, non può però lasciarsi morire ancor prima dalla tristezza e dalla solitudine.
E..alla fine della giornata, dopo un’ottima merenda a base di pizza offerta dai fantastici operatori della Casa di riposo, sotto i primi fiocchi di neve ci si detti.. ciao!.. alla prossima volta! •