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Rendere il bello un diritto di tutti

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Civitanova Marche: L’Associazione “Anime di strada” e la “street art”

San Marone, il più popoloso quartiere di Civitanova Marche, si è trasformato negli ultimi anni con alcune novità che hanno il potere di portare aria nuova. Se si percorre a piedi la via Gabriele D’Annunzio, quella che porta verso Civitanova Alta, dopo la grande rotatoria con al centro l’albero della vita, è impossibile non incrociare lo sguardo di un imponente volto femminile riprodotto su tutta la parete di una casa che fa parte di un grande caseggiato conosciuto a Civitanova Marche come “Le case di via Napoleone”. Il dipinto è stato promosso alcuni anni fa dall’Associazione Anime di strada.
Il nome dato dal popolo alle case è un chiaro segno di riconoscenza verso quell’Amministrazione Bonaparte che legò i propri destini, per più di cento anni, a quelli della cittadina adriatica. Sono le case popolari che si distribuiscono, sulla destra, all’incrocio di San Marone, subito dopo il centro SERT, Servizio Educativo Recupero Tossicodipendenti, ed il tabaccaio Paoloni, sul fronte della strada che conduce a Civitanova Alta. Sono state costruite, nell’immediato dopo guerra, dall’Istituto Case Popolari. Altri, a Roma, negli anni del boom economico “Andavano tutti in via Veneto”, a Milano, in via Monte Napoleone.
Nella città rivierasca, dopo gli anni della guerra, si andava più modestamente ad abitare nel cortile di via Napoleone. Le case, quelle che si dispongono parallelamente sul fronte della strada e le altre sul retro, erano state consegnate, chiavi in mano, nel giugno del 1947. Sono due lunghi corpi di fabbrica, con un cortile rettangolare al centro; sul retro del vasto complesso, si aprono gli spazi dell’oratorio salesiano. Le altre due abitazioni, quelle disposte perpendicolarmente al nastro stradale, sono state costruite dall’INA Case diversi anni dopo.
L’opera del volto femminile, realizzata con la tecnica dell’aerografo alcuni anni fa dai I Sick Crew, ovvero Sebastian Soap e Adam Setka, entrambi provenienti dalla città di Bydgoszcz in Polonia, conferisce a tutto il fabbricato una bellezza del tutto nuova.
Il giorno dell’inaugurazione (21 settembre 2015) si ascoltò musica fino a notte fonda con il concorso di molti giovani che erano lì ad ammirare il manufatto, voluto dal gruppo Anime di strada, con il sostegno dell’Amministrazione Comunale. Il cuore dell’Associazione è fare del bello un diritto di tutti e non un privilegio di pochi. Il colore porta gioia e aiuta a vedere la vita con un pizzico di ottimismo. Si sa che tutte le abitazioni popolari sono palazzoni enormi, costruiti senza nessun gusto estetico ma al solo scopo di fornire un tetto dove andare a dormire dopo una giornata di lavoro. L’edilizia popolare è uguale sotto qualsiasi cielo e a latitudini diverse, a Milano, a Roma, a Civitanova Marche.
L’Associazione Anime di strada non ha riqualificato solo la casa di via D’Annunzio ma anche le palazzine di via Verga costruite in tempi più recenti. Due piani di edilizia popolare hanno consentito a tutta la zona, attraversata dalle vie Deledda, Quasimodo e Verga, uno sviluppo senza precedenti.
Nei palazzoni di via Verga due artisti polacchi Etam Cru hanno realizzato, nel settembre 2016, opere di dimensioni colossali, in cui gli elementi fiabeschi, il folklore e i ricordi d’infanzia si mescolano, creando un racconto a colori. Sulla parete di una casa, l’opera ritrae un uomo in età avanzata che indossa una borsa a tracolla su cui campeggia il marchio Lody Bambino. Gli stessi artisti hanno raccontato che quella era negli anni cinquanta una notissima e costosa marca di gelati polacca, bramata da tutti i bambini. Utilizzava termini italiani per dare prestigio al marchio. Il dipinto è un omaggio alla nostra terra, interamente realizzato a mano libera. C’è anche un legame profondo di Civitanova Marche con la Polonia. Esiste un gemellaggio con la città di Skawina, poco lontana da Cracovia. Dopo la seconda guerra mondiale, alcuni soldati polacchi si fermarono a Civitanova Marche. Si sposarono con ragazze del posto e misero su famiglia. La stessa cosa avvenne in altri paesi del Fermano e del Maceratese.
Altre due opere sono state realizzate, sempre nel settembre del 2016, durante la seconda edizione del Festival promosso dall’Associazione Anime di strada.
La prima opera è di Telmo Miel. La firma in calce è l’acronimo dei due artisti. Telmo Pieper e Miel Krutzmann sono due giovani artisti olandesi che nel 2007 incrociano le loro strade all’interno del Willem de Kooning Academy. I loro lavori sono di grande impatto visivo. Lo stile è quello pop, dove si mescolano reale e surreale. Nell’immagine delle due figure femminili c’è un’attenzione sfrenata per il dettaglio. Gli animali presenti nella seconda opera sono molto simbolici. Le scimmie adagiate sul libro indicano la sapienza. L’uovo affiancato a un animale, per metà gallo e per l’altra metà gallina, è una riflessione sul ciclo della vita.
Nella prima opera invece la donna raffigurata sembra una sorta di robot. Durante la realizzazione dei due dipinti hanno incantato gli abitanti del quartiere e i curiosi venuti ad assistere al loro lavoro. Il colore giganteggia nelle due figure molto vicine nello stile ad opere di pittori surrealisti.
La seconda opera invece, un paio di palazzine più in là, è di un’intimità sorprendente. Appena girato l’angolo, ci si trova davanti al dipinto di Luis Gomez de Teran, autodidatta, nato a Caracas ma romano da sempre. La sua arte è profondamente simbolica e spettacolare, sensibile alla luce e d’ispirazione classica, in preda a forti contrasti che sembrano un combattimento su muro. A Civitanova ha dipinto “Attraverso lo specchio” un intenso doppio ritratto, una moderna declinazione del mito di Narciso. A colpire immediatamente è la mancata corrispondenza di sguardi tra la donna e il suo riflesso. Predomina in tutto il dipinto, una sorta di estraniamento. L’immagine riflessa volge lo sguardo altrove.
La figura reale ne cerca il ricongiungimento ma invano.
Il merito dell’Associazione Anime di strada, con le opere realizzate in via Napoleone e in via Verga, è stato quello di avvicinare Civitanova Marche ad altre città del Nord Europa. I grandi dipinti sulle case di periferia hanno avuto origine proprio in questi grandi agglomerati urbani. •

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