Un grido nella speranza

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Gv 1, 6-8.19-28

“Venne un uomo mandato da Dio. Il suo nome, Giovanni”.
Un uomo di nome Giovanni, senza alcuna qualifica di appartenenza sociale o religiosa. presentato in modo spoglio, del quale importa solo dire che è “inviato da Dio” e, subito dopo, “testimone “ dalla forte fede.
Egli è la voce che grida nel deserto delle nostre aridità, della nostra “ sbiadita” routine quotidiana e ci chiama tutti a credere alla luce, a desiderarla, a uscire dal dominio delle tenebre, a risvegliare nel cuore una vita donata in pienezza, a donarci la speranza di un Dio che si fa carico della liberazione di tutti gli uomini, che l’impossibile si fa possibilità, che è vicino il Salvatore il Quale, incomprensibilmente ed insieme luminosamente, è Figlio di Dio.
Non è la luce, ma è una lampada che arde e risplende (5,35), destando la nostalgia dell’ avvento della vera Parola e della vera Luce, mostrandola presente nell’attesa della Sua Venuta.

Scrive Origene:
“Il mistero di Giovanni continua a compiersi nella storia fino a oggi. In chi sta per accogliere la fede in Gesù Cristo è necessario che vengano lo spirito e la forza di Giovanni, per preparare un uomo ben disposto, per appianare e raddrizzare le asperità del suo cuore”. •

A cura della famiglia monastica Benedettina di Fermo

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