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Il rosone sulla facciata della Cattedrale di Fermo

“Estate insieme”

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Sono 6,5 milioni gli italiani che questa estate hanno scelto di andare in vacanza a giugno, spinti dalla voglia di svago dopo due anni difficili. Le partenze del mese sono in netto aumento rispetto alla scorsa stagione registrando un +67%, su livelli vicini a quelli di prima della pandemia.
È quanto è emerso dall’analisi della Coldiretti nel week end che con la chiusura delle scuole segna tradizionalmente l’inizio delle ferie per i cittadini del Belpaese. Anche il nostro territorio si prepara all’accoglienza sotto varie forme. La scorsa stagione il Fermano ha registrato numeri importanti piazzandosi al quarto posto nella classifica delle coste marchigiane, dietro solo alle spiagge del Conero e di San Benedetto, ed altrettanto punta a fare con questi mesi ed un ventaglio di offerte che spaziano dal mare alla montagna.
Tutto possibile, come sempre, in una sola ora circa di tragitto in macchina. Campeggi, hotel, stabilimenti balneari, B&B, ristoranti, tutti all’opera. Spesso il turismo viene visto, come una occasione di lavoro e di profitto ma c’è anche un’alta prospettiva, dall’altra parte, che va presa in considerazione, quella del turista. Parliamo questa volta di famiglie. Spesso per una famiglia fare una vacanza significa vivere uno dei momenti più importanti dell’anno e dello stare insieme. Uno dei pochi, pochissimi, periodi in cui si riesce a trascorrere tutti insieme questo tempo libero con l’ambizione di vivere nel relax o nel divertimento, con pregi e difetti che questa condivisione può comportare. Cosa che non accade mai durante l’anno per la routine quotidiana, fatta di impegni lavorativi o scolastici. Poche giornate o per i più fortunati settimane che siano, si rivelano così tanto importanti perché è proprio in queste occasioni che si cementano le ragioni ed i modi dello stare insieme, si sperimentano nuove esperienze in contesti diversi con l’opportunità di condividere le esperienze della vacanza e viversi non più, magari, soltanto rimanendo dietro ad uno schermo o ad un telefono.
Spesso, oltre all’aspetto più ludico e di leggerezza che porta con sé una vacanza, si utilizza anche questo tempo per riflettere sull’anno passato e sul futuro immediato, sul cosa faremo al rientro, si accantonano le preoccupazioni e le persone ormai tanto sotto pressione per mesi difficili, provano a ricaricarsi di nuove energie. Condivisione di tra famiglie diverse che magari sperimentano, come era prassi consolidata negli anni 80, la tradizione dell’andare in vacanza insieme come preziosa occasione di rigenerare le relazioni messe alla prova dalla pandemia. Due, tre famiglie, tra parenti e amici che si trovano tradizionalmente o per la prima volta insieme con la voglia di vivere in spensieratezza, ma non solo. Un momento anche di carico di significato perché chi va in vacanza in gruppo e decide di vivere questo periodo in questo modo, solitamente ha una comunanza di valori e allora la vacanza assume anche una connotazione educativa fortissima per i bambini perché fa toccare con mano, nella vita quotidiana, che ci sono altre persone desiderose di condividere gli stessi valori che vengono trasmessi in casa. Valori che la società spesso purtroppo smentisce, attraverso alcuni media, i social, o la strada, ma che per un momento dell’anno si riscoprono grazie alla vicinanza non più solo virtuale con altre persone che vivono come te gli stessi valori. Un periodo capace di dare un appoggio molto forte sia al genitore nell’attuazione educativa, sia ai figli nel loro percorso di crescita. Tutto questo comporta la necessità di coniugare dall’altra parte una accoglienza che non sia orientata solo ed esclusivamente al profitto, seppur motore dell’economia dei nostri territori, ma anche alla qualità della vita durante il soggiorno e soprattutto al benessere della persona.
Strutture ricettive che pensano oltre alla giusta logica del profitto, anche al benessere fatto di rapporti di rispetto, di fiducia reciproca degli ospiti sempre più bisognosi realmente di dialogo, di un sorriso, di accoglienza sincera, di tirar fuori quelle risorse dimenticate, sconosciute o mai utilizzate che aiutano a sviluppare comportamenti sempre più funzionali anche quando si rientra nella quotidianità per provare a vivere tutti i giorni come se si fosse sempre in vacanza. Non è un’utopia, per molti si può fare.
Ed ecco allora le vacanze immersive, quelle esperenziali trascorse all’aria aperta tutti insieme nella natura dei monti Sibillini, ma soprattutto quelle legate agli splendidi itinerari spirituali dal valore non solo religioso ma anche storico-culturale, architettonico ed artistico.
Una cultura dell’accoglienza che non è solo questione di ricettività ma di presenza: “esserci” con gli strumenti come ascolto, accompagnamento, guida, ospitalità non ingessata ma famigliare. Il Fermano, e tutta questa splendida regione possiedono un patrimonio incredibile che rendono tutto questo possibile con risorse umane, culturali, storiche e di fede rappresentato dalle Cattedrali, dai Santuari, dai Monasteri ed Eremi, dai Musei ecclesiastici, dalle feste patronali, alle vie di pellegrinaggio fino alle foresterie, alle case per ferie, alle strutture di accoglienza semplice. Dal mare al suggestivo entroterra. Tante le possibilità offerte. Tra queste ne citiamo una: le visite guidate storico-artistiche alla Cattedrale di Fermo, all’Ipogeo della Cattedrale e alle chiese di San Domenico e San Francesco. Ecco un link utile per saperne di più: www.fermodiocesi.it/it/percorsi-nell-arte-a-fermo/.
Queste risorse “messe in rete” e collegate tra di loro da eventi e iniziative di spessore e di qualità, sono non solo “offerta” ma sistema che produce cultura, promuove il dialogo e perché no, anche la pace, diventa in qualche modo evangelizzante. •

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