Nelle Marche ci sono diversi cammini, con più o meno storia. Da quasi due anni è stato inaugurato un cammino che non è storico, ma che ripercorre una storia lunga quasi 500 anni, cioè da quando è nato l’ordine dei frati minori Cappuccini 1.
Fra Sergio Lorenzini, giovane ministro provinciale dei frati Cappuccini delle Marche, che abita nel convento di Fermo, all’indomani della prima nomina, appassionato di cammini e consapevole del patrimonio di fede, ma anche storico, artistico e culturale della terra dove i Cappuccini sono nati, immagina (sogna?) un cammino per “recuperare e valorizzare” la storia dei Cappuccini. Comincia a pensare alle sedi di tappa, coinvolge volontari e conoscitori dei territori e dei sentieri, fa preparare la segnaletica ed un sito bello e completo 2, contatta le strutture ricettive dei comuni (medi, piccoli e piccolissimi) in cui le tappe terminano e cominciano… perché il cammino è anche un “turismo dolce” che può aiutare a sostenere la fragile economia dell’entroterra marchigiano. Il risultato è un percorso di quasi 400 km che, in 17 tappe, attraversa la dorsale interna della regione Marche, da Fossombrone ad Ascoli Piceno, ripercorrendo i luoghi della riforma cappuccina.
Ci sono diversi “cammini” nel Cammino dei Cappuccini.
Il primo è quello del “camminare nella natura”. È entusiasmante percepirsi dentro i tanti e diversi ambienti naturali che si incontrano e si susseguono senza soluzione di continuità: dai fiumi, torrenti e laghi (come il Candigliano della Gola del Furlo e il Lago di Fiastra) ai paesaggi mozzafiato (come dal “balcone delle Marche”, dai Piani di Ragnolo, da Montefalcone Appennino…); dai boschi di latifoglie (aceri, castagni, frassini, olmi, pioppi…) alle tante querce che sono il simbolo della regione Marche; dai vigneti e dagli uliveti delle bellissime colline marchigiane alle campagne coltivate; dai rilievi importanti (come il Corno del Catria e la salita a Poggio San Romualdo) ai calanchi (tra Offida ed Ascoli Piceno).
Il secondo è il “camminare nella cultura” di una regione, come le Marche che ha tanti luoghi “magici”, in cui spesso la cultura si incontra con l’arte e con la fede; è impossibile riportarne l’elenco completo (dal santuario di Santa Maria delle Stelle all’abbazia di San Cassiano; dall’abbazia di Valdicastro a quella di Sant’Urbano, dal Convento del SS. Salvatore in Colpersito a Renacavata di Camerino, il primo convento cappuccino; dall’abbazia romanica
dei santi Ruffino e Vitale a S. Maria della Rocca…), ma gli stessi punti tappa, a loro volta, sono pieni di musei, costruzioni storiche, opere d’arte e tradizioni culturali importanti.
Il terzo è il “camminare nella spiritualità”, quella di questo ordine che è nato per riportare alle origini il movimento francescano, alla sua “regola”… sine glossa.
Un quarto, e forse non ultimo, è il “camminare nella storia” quella “avventurosa” dei Cappuccini che viene descritta nel libro scritto da fra Sergio Lorenzini, “Lo spirito dei cappuccini”, che ha un sottotitolo chiarificatore: Il romanzo storico che accompagna il pellegrino lungo il cammino dei cappuccini. È un testo che ribadisce, in molte pagine, il profondo valore del cammino e dei cammini rispetto a tante dimensioni della vita e dell’esperienza della persona… dal benessere fisico al “piacere della fatica”, dalla conoscenza di luoghi e persone all’armonia con l’ambiente naturale ed il paesaggio, dall’uscire dalla propria casa per perdersi e ritrovarsi al valore simbolico, ma anche fortemente reale, del “viaggio” alla ricerca di sé.
Un primo gruppo di pellegrini, con fra Sergio e fra Damiano, nel settembre 2021 ha percorso le prime cinque tappe, da Fossombrone a Fabriano, ad aprile 2022, le seconde cinque, da Fabriano a Camerino e, nell’ottobre dello scorso anno, le ultime sette tappe, da Camerino ad Ascoli Piceno; la proposta di cammino con i frati è ricominciata nello scorso aprile per 30 pellegrini, ma dall’inizio molti singoli e piccoli gruppi, da tutta Italia e dall’estero, hanno camminato e continuano a camminare alcune tappe o anche l’intero percorso in un’unica volta.
Va rilevato ed evidenziato che il Cammino dei Cappuccini è “tosto”, non tanto per la lunghezza delle tappe (ma qualcuna è anche lunghetta) quanto per i dislivelli (e le pendenze) di continui “su e giù”, da nord a sud, tra i rilevi e le valli “a pettine” della nostra regione. Quindi non è una “passeggiata coi frati”: non è per “turisti”, ma per “viandanti” o, meglio, per “pellegrini”; però vale la pena farlo, accompagnati dalla lettura, tappa dopo tappa, capitolo dopo capitolo, del romanzo storico sullo spirito dei Cappuccini.
Recentemente è stato predisposto anche il percorso del Cammino dei Cappuccini in bicicletta e, sempre sul sito, è stata pubblicata anche la sezione del cammino dedicata agli scout, con tappe più brevi per andare incontro alle esigenze delle route di rover e scolte.
Buon Cammino dei Cappuccini a quanti ne vorranno percorrere anche solo una tappa. •
1 Nel 1528 l’approvazione di Papa Clemente VII, con la bolla Religionis zelus
2 www.camminodeicappuccini.it
Stefano Ricci- Guida AIGAE (Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche)
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