La casa di Giustina, in campagna, è stata meta di tante persone che provenivano da tutte le parti, per ricevere da lei conforto, tanto che l’aia era piena di macchine, bici, motorini e talvolta anche pullman. Giustina riceveva nella stalla, dove c’erano anche le mucche, seduta vicino alla porta accanto a un piccolo tavolino e, come in un confessionale, ascoltava, con il volto sorridente, le storie di ciascuna persona, tenendo il rosario sempre in mano. I suoi occhi profondissimi erano rivolti verso il cielo: in questo modo chiedeva ispirazione al Signore, mentre poneva le mani sulla testa o nella parte malata di chi le stava di fronte, o ancora su una foto, o su un indumento di una persona assente per la quale pregava.
Si manifestava come una persona semplice, molto religiosa, con una forte carica di umanità che la portava a esercitare i suoi poteri come un dovere verso le persone che soffrivano e si rivolgevano a lei affinché alleviasse le loro pene, ma lei non chiedeva nulla per sé.
Se qualcuno insisteva per farle un’offerta, come segno di gratitudine, lei lo destinava al restauro della chiesa di sant’Anna e soprattutto per quella della Madonna delle Grazie, accanto alla quale ha fatto costruire un’abitazione che potesse servire per un sacerdote. Moltissimi sono stati i racconti delle persone che hanno ricevuto delle grazie dopo essersi affidati a Giustina, specialmente riguardanti guarigioni, anche previsioni che puntualmente si erano avverate.
Veggente e guaritrice o interceditrice: sono molti i misteri impenetrabili nella vita e i grandi interrogativi che cercano risposta. Giustina è una persona alla quale è dato sfiorare una dimensione sconosciuta… •
Ivano Bascioni