Fermo: il seminario chiama, i giovani rispondono con attenzione e generosità
“Non ho avuto paura di essere me stesso e mi sono sentito finalmente parte di un gruppo”, “Abbiamo visto come agisce la misericordia di Dio”. Sono stati questi i commenti più ricorrenti nel momento di condivisione conclusivo della settimana di vita comune che si è svolta a Villa Nazareth dal 10 al 17 aprile. Trenta ragazzi e ragazze tra i 16 e i 30 anni che, senza abbandonare gli impegni quotidiani (scuola, studio, lavoro), hanno abitato sotto lo stesso tetto condividendo i pasti, la preghiera e diversi momenti di riflessione. Tra questi, l’esperienza che ha colpito di più è stata la serata a Lido Tre Archi, in cui, divisi in gruppi, i giovani sono stati ospitati da alcune famiglie e abitanti del quartiere.
Hanno così avuto l’opportunità di ascoltare a cena le loro storie di vita, toccando con mano che Lido Tre Archi non è solo un luogo di disagio sociale, ma anche un posto pieno di speranza, solidarietà e misericordia. Valori testimoniati da chi non si è fermato davanti ai problemi e alle difficoltà, ma nell’affrontarli ha avuto e ha il coraggio di spendersi per l’altro. E a colpire sono stati i loro volti sorridenti, segno di come il darsi sia la vera ricetta per la felicità.
Un altro incontro che ha segnato la settimana è stata la testimonianza di una coppia di sposi di Nuovi Orizzonti che hanno raccontato e mostrato le ferite della loro storia segnata dalla tossicodipendenza, e allo stesso tempo la rinascita grazie all’incontro con Cristo. Le giornate sono state inoltre scandite dalla preghiera e dalla Messa. Il tutto arricchito e reso più bello dall’allegria e dall’entusiasmo dei partecipanti, che hanno ballato e cantato, giocato a calcetto e scherzato. Perché, come ci ricorda Papa Francesco “Un cristiano non può essere mai annoiato o triste. Chi ama Cristo è una persona piena di gioia e che diffonde gioia”. •
Marco Zengarini