Il terremoto di domenica 30 Ottobre ha portato le SS. Messe fuori dalle chiese
“Meno messe e più Messa!” Ce lo ripeteva da padre premuroso il compianto Mons. Gennaro Franceschetti; non sempre abbiamo provato o siamo riusciti a seguire questo prezioso suggerimento. Oggi ci ha pensato una scossa di terremoto, che dalle nostre parti, a memoria d’uomo, non si era mai avvertita con pari violenza, ad obbligarci a fare la nostra comune professione di fede in uno scenario inusitato e sicuramente meno “comodo” rispetto a come, per nostra fortuna, ancora siamo abituati.
La scossa è devastante, per le case, l’ambiente, e i nostri animi già molto provati; giunge prontamente nelle parrocchie il comunicato con cui la Curia, per motivi non solo precauzionali, chiede testualmente di celebrare all’aperto, nonché di non suonare le campane.
Come in tutti gli altri paesi, anche a Mogliano ci si è organizzati al meglio, anche se in una certa fretta, per celebrare una sola messa, alle 15, nel campo sportivo retrostante il Santuario del SS.Crocifisso, luogo pratico, comodo e raggiungibile agevolmente da tutti. Non essendo stato possibile un adeguato preavviso, ed impossibilitati a suonare le campane, ci siamo affidati… ai social network e al sempre valido passaparola.
E il risultato, come dimostrano le foto, è stato assai lusinghiero; in ogni famiglia, attraverso i giovani “tecnologici”, come si suol dire, che hanno avvisato gli anziani, sono convenute tante, ma veramente tante persone, richiamate da una fede che, pur sollecitata, è chiamata a resistere anche alle scosse telluriche.
Un’assemblea non certo attonita, composta ma viva, che nella celebrazione eucaristica riesce ancora una volta a trovare quel fattore comune che ci preserva in ogni prova e dà valore al nostro essere e sentirsi comunità. •
Mogliano:
Corridonia: