Corridonia: a seguito di un accurato restauro torna a suonare lo strumento che risale al 1830.
Dopo un lungo periodo di silenzio, a seguito di un accurato restauro condotto secondo rigorosi criteri storico-filologici, tornerà a suonare il grande organo Morettini della parrocchiale dei SS. Pietro, Paolo e Donato di Corridonia.
A seguito di numerosi e vani tentativi, protrattisi per oltre un trentennio, grazie a diversi contributi da parte di privati aggiuntesi a quelli dell’ 8 per Mille della Chiesa Cattolica, della Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata, alla collaborazione del Comune di Corridonia, e, non ultima, alla passione del Parroco Don Fabio Moretti, si è finalmente giunti a ridare voce a questo prezioso strumento riportato alla sua originale struttura.
Si tratta di una pregevole opera dell’organaro umbro Angelo Morettini (1799-1877), apprendista presso l’organaro Sebatiano Vici a Montecarotto, figura straordinaria appartenente senz’altro alla migliore tradizione organaria italiana del passato. Costruito nel 1830 per l’allora Collegiata di Montolmo, uno dei primissimi per una località marchigiana, esso occupa una posizione particolarmente importante per la sua tipologia; strumento ad un manuale con estensione di 54 tasti (tastiera cromatica) e pedaliera scavezza (mancante dei primi quattro cromatici), moto ricco fonicamente per i suoi 25 registri di cui ben cinque ad ancia, quest’ultimi, purtroppo tutti eliminati nel 1956 a seguito di un infelice intervento.
Redatto un progetto per il completo restauro ottenendo anche il nulla-osta da parte della Soprintendenza per i Beni Artistici e Culturali delle Marche sotto la sapiente guida del Prof. Paolo Peretti, Ispettore onorario agli organi storici delle Marche, ricevuto l’incarico, la Ditta Fratelli Ruffatti di Padova, specializzata in restauri e costruzione di monumentali strumenti collocati in tutte le parti del mondo, lo scorso mese di febbraio ha provveduto al completo smontaggio di tutte le parti per essere trasportate in sede avviando un sapiente restauro filologico mediante la ricostruzione delle parti asportate quali ance, gariglione, tamburo e sistro riportando poi lo strumento all’originale corista con un magistrale allungamento di tutte le canne usando metalli del tutto simili agli originali.
All’inizio dello scorso mese di novembre, la ditta Ruffatti ha rimontato lo strumento rendendolo funzionante. Nelle due settimane a cavallo tra la fine di novembre e l’inizio dicembre, da parte degli specialisti Scolaro e Rigatto si è svolto l’ultimo necessario paziente intervento per l’intonazione e l’accordatura dello strumento così riportato alla sua origine.
Il 19 Dicembre, alle ore 17, presso la Parrocchiale dei SS. Pietro, Paolo e Donato, dopo la solenne Benedizione impartita dell’Arcivescovo di Fermo, Mons. Rocco Pennacchio, la Ditta Ruffatti ha illustrato i criteri adottati per il restauro e gli interventi operati in loco, seguita da un concerto dimostrativo con alla consolle il M° Alessandro Buffone, organista titolare del Duomo di Fermo e, per finire alle ore 18,30 la S. Messa animata dalla ricomposta Schola Cantorum “S.Cæcilia” di Corridonia sotto la direzione di Giordano Andreozzi accompagnata dallo stesso M° Buffone all’organo.
Alla cerimonia inaugurale, presso la stessa Parrocchiale e sempre alle ore 17,00, seguiranno tre interessanti concerti degni di attenzione che abbracceranno tutto il periodo natalizio; il 26 dicembre con il M° Luca Scandali di Pesaro, pregevole organista di fama internazionale, il 2 gennaio 2022 con il M° Paolo Bottini di Cremona ed infine, il 9 successivo con il M° Alberto Pozzaglio anch’esso cremonese, quest’ultima performance dedicata alla memoria dell’Arch. Franco Domizi.
I tre concerti si svolgeranno secondo le attuali norme sanitarie imposte dall’attuale situazione con accesso consentito mediante presentazione del permesso verde.
Si conclude un iter religioso-musicale atteso da tempo e da tutti auspicato.
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