G. Ungaretti
Case sventrate alberi spezzati vite stroncate: il terremoto, il maledetto Leviatano che rugghia nelle viscere tenebrose si è destato dal suo sonno… perché? -ci chiediamo- avvengono questi disastri? La risposta scientifica è che il fenomeno è causato da movimenti geotettonici dovuti allo spostamento delle falde della crosta terrestre: e che c’entra l’uomo?… e che c’entra Dio?… fatalità o castigo?… scorrere della natura secondo i suoi ritmi o sconvolgimento delle sue leggi?…
Una interpretazione più “sottile” parla di entropia, vale a dire di conflagrazione di energie negative che portano al collasso non solo di 125 miliardi di tonnellate di crosta terrestre ma anche dell’equilibrio biologico inteso in senso lato. Finché siamo su questo pianeta, nessuno potrà mai dare una risposta certa; men che meno le tanto sbandierate leggi della scienza, soggette a continue fluttuazioni e smentite.
Io ci sono vissuto in quei luoghi ameni e aspri insieme; ci sono nato, lì sono le mie radici. Borghi – Muccia, Pievetorina, Castelsantangelo sul Nera, Visso, Ussita, Preci -perle dei Sibillini, paesini dal tratto lieve tracciati dallo stilo di un Fidia; piccoli agglomerati di case arrampicati sulle coste rutilanti di foglie autunnali, divenute in un attimo senza fine discesa a un inferno di orrore e morte: quelle case ricostruite a seguito dell’altro pauroso evento del 1997, che non hanno però resistito all’impatto, allo spalancarsi dell’abisso. Delicata e cattivante la loro armonia, peculiare il loro fondersi con un paesaggio montuoso che digrada in collinoso.
Paesaggio della marca che tutti ci invidiano, la gente un po’ scabra e ritrosa, ma forte di quella rusticitas che ne ha fatto una cultura, una “civiltà” di cui ti accorgi al momento del bisogno.
Popolo un po’ ruvido ma in fondo in fondo generoso; paesini aggraziati gente sconvolta paesini distrutti gente che ha voglia di ricominciare: la situazione è drammatica, non li lasciamo a piedi; e soprattutto non facciano promesse da marinaio, non parlino parlino parlino – alludo a chi detiene le leve delle alte stanze – perché queste realtà, a parte il loro fascino, ospitano gente dignitosa, che sa piangere in silenzio e chiede poco, che vuole ritrovare se stessa e la propria ragione di stare in questo mondo: quel mondo che, quando vuole, sa essere cattivo più della natura.
Non li lasciamo indietro, rendiamoci conto che la loro ragion d’essere, e la ragion d’essere di queste realtà è anche la nostra ragione. La mia memoria sanguina, si fa Storia. •