Per cui, quello dei neuroni specchio, sembrerebbe essere un meccanismo che si attiva anche attraverso l’immaginazione, un’attività mentale di rielaborazione delle proprie esperienze, conoscenze, emozioni che produce idee nuove e spesso soluzioni creative.
Il clima di accelerazione storica del mondo contemporaneo con i suoi ritmi sempre più frenetici ha investito tutti i campi dell’esperienza umana (famiglia, scuola, lavoro). La corsa al fare e al raggiungere obiettivi sempre più alti ci impedisce a volte di pensare e ci spinge ad essere sempre più individualisti. Questo coinvolge i bambini e i ragazzi che, oltre ad avere questo modello di società, spesso quando non sono impegnanti con la scuola e in attività extrascolastiche, nei cosidetti momenti di noia, passano il loro tempo a giocare con smartphone, tablet, pc, video giochi, considerate attività di svago, ma che di fatto non lo sono. Tali strumenti, infatti, forniscono input visivi che vanno a stimolare le aree del cervello coinvolte nella visione, con dispendio di energie attentive, mentre il sistema “mirror”, quello che ci permette di condividere le emozioni con gli altri, stimolando pensiero e immaginazione, non è coinvolto. In questo modo non si dà il tempo alle future generazioni di stimolare tali aree del cervello e quindi di svilupparne le potenzialità.
Questa credo sia la vera emergenza e sfida educativa del mondo contemporaneo, di cui noi adulti dovremmo farci carico ed essere responsabili, il recupero del tempo e la qualità dello stesso a partire dalla quotidianità vissuta dai bambini e dai ragazzi. •
Dott.ssa Marzia Fratini