“Il Banco di Solidarietà di Fermo nasce nel 2000 quando alcuni amici si sono uniti in quest’avventura – racconta il referente Marcello Naldini -. Oggi è composto da circa 70 volontari e le famiglie assistite sono 103, per un totale di 350 persone. Di queste, il 55% sono famiglie italiane. Il nostro è un semplice gesto. Una volta al mese ci ritroviamo a confezionare pacchi di generi alimentari, per lo più non deperibili, come pasta, riso, legumi, pelati, tonno, olio e zucchero, da destinare alle famiglie in stato di bisogno o che comunque da sole non riescono a comprare generi alimentari a sufficienza per i propri cari. La cosa più stupefacente – continua Naldini – è che spesso i volontari raccontano di andare a trovare le famiglie non solo per portare il pacco.Quello che ricevono da questo gesto è più di ciò che possono dare. Nasce un rapporto di amicizia che perdura nel tempo”.
Spesso accade infatti che il volontario che ha seguito una famiglia, che non necessita più di ricevere i generi alimentari (perché magari la situazione di difficoltà è passata), continui comunque a restarne in contatto. Il rapporto che si instaura tra loro va oltre la carità. Questo dimostra quanto tale gesto sia non solo di vitale importanza per chi lo riceve, ma necessario anche per chi lo fa. Ma da dove provengono i prodotti alimentari che vengono impacchettati mensilmente? In primis sono quelli raccolti durante la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare (Banco Alimentare), che quest’anno si svolgerà il 30 novembre prossimo. In quell’occasione in tutta Italia migliaia di volontari si mettono davanti ai supermercati chiedendo alle persone che entrano per fare spesa di donare degli alimenti non deperibili per le famiglie bisognose.
A questi alimenti si aggiungono i viveri provenienti dagli aiuti alimentari AGEA dell’Unione Europea, di cui l’associazione del Banco Alimentare è partner. Per quanto riguarda il fermano, tutti gli alimenti raccolti vengono portati nel magazzino del Banco Alimentare di San Benedetto del Tronto, il quale rifornisce durante l’anno le varie associazioni dei Banchi di Solidarietà delle “Marche sud”. A questo punto l’organizzazione si articola in tre fasi distinte: approvvigionamento, confezionamento e distribuzione degli alimenti. Un piccolo gruppo di volontari va a San Benedetto del Tronto per caricare gli alimenti destinati all’associazione di Fermo. Questi giungono presso la Parrocchia San Gabriele di Campiglione, dove altri volontari sono pronti a confezionarli in 103 pacchi.
Un’ora dopo altri ancora ritirano i pacchi appena preparati e li portano alla famiglie censite come bisognose. Ogni volontario segue una o più famiglie a seconda della propria disponibilità materiale e di tempo. Come tiene a sottolineare ancora una volta il referente Marcelli Naldini, tutto questo è assolutamente non scontato. Dice infatti che chiunque incontri questa storia non può fare a meno di restarne colpito. “Quando vediamo altri che stanno peggio di noi ci sentiamo spinti ad aiutarli in qualcosa di nostro, ricavandone noi stessi una sovrabbondanza di felicità nel cuore. Un cuore tenero è una esigenza di tutti ed è un fattore costitutivo di ogni uomo”. •
Silvia Graziani