Lavare i piedi

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NOTA PASTORALE NUMERO 8

Con la Nota pastorale n. 8, pubblicata da La Voce delle Marche con un’edizione speciale del 5 maggio 2013, Mons. Luigi Conti presenta il nuovo assetto della Caritas diocesana e rende operative, in tal modo, le principali linee maestre del suo ministero episcopale. Si tratta di un documento di fondamentale importanza, che ha voluto dare una svolta pratica a tutta la predicazione sul Vangelo della Carità e sulla Carità del Vangelo. Non abbiamo a che fare, tuttavia, con un testo di carattere unitario, strutturato in capitoli, introduzioni e conclusioni, ma con una raccolta di documenti di diverso genere, testimonianza di un lavoro costante svolto negli anni e di passaggi, talora piuttosto delicati, da uno stato di cose ad altro.
Va detto, innanzitutto, che la Nota si propone di recepire attentamente il magistero di Papa Benedetto XVI, il Pontefice che ha insistito fortemente sul tema del Dio-Agape sin dalla sua prima fondamentale enciclica Deus Caritas est. Il nostro Vescovo, in particolare, promulga la Nota pastorale n.8 per accogliere e applicare nella sua Arcidiocesi il Motu proprio di Papa Ratzinger dal titolo De Caritate Ministranda, che prende il via con il dire che Intima natura Ecclesiae è annunciare la Parola, celebrare i sacramenti e vivere la diakonia della carità. Papa Benedetto XVI intende rimettere il terzo aspetto in linea con gli altri due, cercando in primo luogo di restituire, dal punto di vista giuridico, al ministero episcopale anche il fondamentale esercizio di governo che è il servizio.
Mons. Luigi, non a caso, mette all’inizio della sua Nota una breve presentazione e una sua lettura del Motu proprio in questione. Subito dopo inserisce quanto riferito al Papa circa il servizio della carità nella relazione che ogni cinque anni i vescovi sono tenuti ad inviare a Roma. Finalmente, dopo aver posto le premesse attraverso il recupero storico ed ecclesiologico, giunto all’apice della Nota, il Pastore mette i fedeli a conoscenza dell’importante Decreto per l’ordinamento di un nuovo assetto della Caritas dell’Arcidiocesi Fermana seguito da un regolamento esecutivo dello stesso Decreto. In pratica: “l’Arcivescovo avoca a sé, come Presidente della Caritas, il diritto/dovere di dare un nuovo assetto alla Caritas diocesana in tutte le sedi dislocate nel territorio della nostra chiesa locale; con la mediazione della Fondazione Caritas in Veritate”. In sintesi, nel regolamento, leggiamo: “la Chiesa fermana manifesta la propria missione nella carità attraverso due livelli: il livello pastorale, con la Caritas Diocesana, incentrando il proprio operato nel rispetto della struttura giuridica delle Vicarie e di diakonia pastorale delle Unità Pastorali; il livello giuridico-operativo, mediante l’azione della Fondazione. Le associazioni o dovranno ricollocarsi nella dimensione ecclesiale, ridefinendosi, o si renderanno pienamente autonome”.
La Nota contiene, infine, una parte considerevole costituita da appendici e allegati: il testo intero del Motu proprio di Benedetto XVI, il Decreto di nomina del Direttore Caritas, lo Statuto della Fondazione Caritas in Veritate, il Decreto di nomina dei membri della Fondazione Caritas in Veritate, la nota statistica su Carità, Promozione umana e cristiana contenuta nella relazione quinquennale. Scorrendo il numero speciale de La Voce della Marche, che venne pubblicato appositamente per questa Nota pastorale, si ammira con piacere un ampio corredo fotografico che accompagna i testi e aiuta a tradurre visivamente quanto scritto. La memoria va alle inaugurazioni delle diverse sedi, in particolare quella di Civitanova Marche, ai personaggi che hanno interpretato il volere del Papa e dell’Arcivescovo su questo importante tema. L’ultima bella foto è del nostro Vescovo Luigi. Viene ritratto con un volto sorridente e soddisfatto per l’opera portata avanti, seppur con fatica e sofferenza. A lui la nostra gratitudine per la testimonianza autentica e la grande passione espresse nella creazione ex novo e, talora, ex nihilo della diakonia della carità. Lo troviamo mentre lava i piedi nel giorno del Giovedì santo a Civitanova Marche. •

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