Sentirsi famiglia

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Con l’Ordinazione episcopale del nostro nuovo Pastore Mons. Rocco Pennacchio, il suo solenne ingresso a Fermo e l’inizio del suo ministero, la nostra Chiesa locale ha vissuto due sabati intensi ed indimenticabili. Ma come ha detto lui stesso durante il saluto pronunciato al termine della Messa, ora che sono spenti i luccichii della festa e che siamo già all’indomani, è ora di incominciare il lavoro quotidiano.
Quando si inizia un lavoro, specie se nuovo, tutto da imparare ed impegnativo, lo stimolo per partire ed anche per far bene viene proprio dai momenti lieti e festosi che si ha avuto il dono di poter vivere. Sono proprio questi momenti a darci la certezza che non tutto è fatica; anzi, attraverso ed insieme alla fatica ci si proietta nell’attesa e ci si predispone a vivere nella gioia.
La sensazione che ho provato vivendo entrambi questi momenti è perfettamente sovrapponibile a ciò che si prova partecipando ad un’importante cerimonia che ha per protagonista una persona cara, che senti già appartenere alla tua vita anche se la conosci appena. Ho sentito di essere immerso in una vera e propria liturgia nuziale, che ha sancito l’unione sponsale del gregge con il suo pastore. L’attesa trepidante del suo arrivo, la Santa Messa, solenne e carica di emozioni, il momento conviviale dei saluti e della festa, e soprattutto la gioia di vivere tutti questi passaggi non da solo, ma in famiglia, in una grande famiglia.
Ecco, è proprio qui che volevo arrivare, perché accogliere un nuovo Vescovo nella sua Diocesi non è una formalità, una “pratica” come tante altre, bensì l’occasione per riscoprire che alla base di tutto c’è l’essere e il sentirsi una famiglia, e quando ci si sente in famiglia, a casa, si sta bene e non si cerca di scappare altrove.
Una famiglia dà garanzie, certezze, stabilità, relazioni autentiche ed arricchenti. Quel “venite a trovarmi, cercatemi se necessario” mi conferma che forse ciò che ho vissuto è tutto vero: appartengo ad una diocesi che è veramente dià oikías (διά οικίας = attraverso le case), viva e presente tra le nostre case, attraverso le nostre case ed anche oltre le nostre case, come una vera famiglia di famiglie, capace di creare comunione, creare ponti e materializzare quella fede e speranza che ognuno di noi porta nel cuore. •

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