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Un Dio feriale

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XIV Domenica T.O. 4 Luglio

Mc 6, 1-6

In tanti ci scandalizziamo di Dio: vicini e lontani!

Emblematico è infatti ciò che accade a Nazareth: ingabbiati nella nostra logica, vorremmo quasi comandare a Dio, suggerirgli proposte, noi buoni programmatori!?!
Guai a lasciarci mettere in discussione da Lui!
Altrove c’è entusiasmo ed accoglienza, nella sua patria diffidenza. Ci sembra quasi di sentire i suoi compaesani, ne abbiamo esperienza tutti!
Chi? Il figlio del carpentiere? Chi crede di essere? Ignorante e presuntuoso!
Notorietà e familiarità imbarazzanti: troppo tangibili per l’immagine di un Dio lontano e strepitoso!
Dio è nascosto nella nostra stessa pasta, accettando lo “scandalo” dell’incarnazione, è un Dio feriale che non viene preannunciato con acclamazioni o squilli di tromba!
Si fa vicino, prossimo, propone, non fa violenza: la sua potenza viene abbattuta dalla nostra incredulità, dal nostro orgoglio che diventa una barriera all’oceano di grazia che vorrebbe inondarci!
È un Dio scomodo per quel suo “usque ad mortem”, per quel suo salvare dal basso per risollevare con ali di aquila ciò ch’era perduto.
Dio è sotto i nostri occhi: ancora sapremo dove guardare se come Lui sapremo volgere lo sguardo nella sua stessa direzione. •

A cura della famiglia monastica Benedettina di Fermo

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