Da S. Maria a Mare a Buenos Aires: echi dall’Argentina su Papa Francesco

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Carissimi amici, come ben sapete da quasi un anno e mezzo vivo in Argentina, precisamente a Buenos Aires. Scrivere ora, dopo l’elezione del Papa argentino, mi emoziona particolarmente. Non potete immaginare cosa si prova in questo momento a vivere nei luoghi dove Papa Francesco è vissuto, ha prestato il suo servizio pastorale. Tutto parla di lui.

Ho la gioia di vivere proprio di fronte alla Facoltà dei Gesuiti di cui è stato Rettore, dove studiano i nostri seminaristi. Conosce bene “Villa 31”, il luogo in cui Jorge Mario andava per stare con i poveri. Il tutto ha qualcosa di veramente straordinario. Non ho conosciuto di persona il cardinal Bergoglio, pero, vivendo qui non si può non conoscere la sua forza di pastore, la sua capacità di di arrivare con umiltà alle persone. È un uomo con i piedi per terra, che ha segnato con determinazione il proprio tempo, e, come vediamo dai primi monenti del suo pontificato, penso che sarà un grande Pastore per tutta l’umanità. È un padre. Qui in Argentina, per strada, sui treni, sui pulman, in qualsiasi luogo, si parla di lui, e tutti hanno un aneddoto da raccontare. La cosa impressionante, però, è vedere le personepiù semplici, povere, umili, i giovani, gli anziani, che gli vogliono veramente bene. Il popolo argentino non mente. Se esprime un sentimento è perchè lo sente veramente!!! Papa Francesco è una persona determinata, decisa, e, al tempo stesso, amabile. Sa stare con le persone. Frequentava i poveri, viveva in un appartamento modesto, lo si inccontrava al mercato a compare la verdura, camminava con la gente. A febbraio dell’anno passato, quando c’è stata la tragedia ferroviaria di Once, lui era lì a sostenere le famiglie, a dare coraggio. Molti hanno sperimentato la sua vicinanza sia nella gioia che nel dolore. Prestando servizio come Animatore Missionario Vocazionale a Buenos Aires ho intervistato alcuni giovani chiedendo loro cosa avessero provato dopo la elezione a Papa del loro Vescovo. ” Mi sento orgogliosa e emozionata – mi dice Luisita – è una persona umile, che punta all’essenziale. Ha uno sguardo profondamente umano. È un uomo che trasmette molta pace. Lo chiamano il padre dei poveri. Lavorava per le strade. Si ascoltano anche delle critiche sulla sua persona, io, però, come giovane, credo che ha molto da dare. È un servo di Dio, buono, genuino e sincero. Andando a visitare i poveri nelle baracche si serviva dei mezzi di trasporto pubblici. Sapevamo che al Conclave il nostro cardinale era uno dei favoriti. Nessuno però riteneva possibile la sua elezione. Non immaginavamo che Dio potesse benedirci con qualcosa di cosi bello e emozionante. Dio ci ha sorpresi, ha regalato speranza a noi e al mondo”. Ramon, un giovane di Villa Fiorita, mi dice: “Sono molto felice che il capo della Chiesa sia un argentino. Conosce bene i problemi economici e religiosi del nostro tempo. Credo che aiuterà tutti a ritrovare la speranza. E pensare che per raggiunti limiti di età aveva già inviato la sua lettera di dimissioni come Cardinale di Buenos Aires. Dio, però, lo ha scelto. È un uomo tranquillo, forte, deciso. Non è una persona diplomatica, dice quello che gli esce dal cuore. Non sa nascondere o occultare le cose di fronte all’ingiustizia. È austero”. È bello sentire questi giovani parlare in questo modo del nuovo Papa e amico Bergoglio. Anche noi missionari della Consolata siamo veramente felici e grati al Signore per questo dono speciale che è stato fatto alla Chiesa e al Mondo. •

Renato Francesco Maizza

Missionario della Consolata Resp. Animazione Mssionaria Vocazionale

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