ANGELO: il Madonnaro che abbellisce la piazza di Loreto
Vi racconto di un’intervista/chiacchierata che ho fatto il 31/12/2017 ad un personaggio schivo, solitario e silenzioso che ha fatto di una sua passione uno stile di vita .
Sono stato spinto a fare questa intervista perché mi rivedo molto in lui e anche se il lavoro del tatuatore e del madonnaro sono differenti, c’è una cosa che li accomuna: nel tatuatore il concetto è lasciare un emozione indelebile sulla pelle di una persona, mentre per il madonnaro è lasciare un emozione visiva negli occhi di chi guarda l’opera.
Luciano Scalzotto in arte Angelo di origine veronese, da 30 anni coltiva la passione del gessetto su piazze e santuari.
Nel 1979 mentre lavorava come operaio per la raccolta delle mele a Legnago, fu incuriosito dal primo raduno di madonnari che si teneva in piazza. Attirato dal fatto che ai partecipanti veniva offerto il pranzo e un minimo rimborso spese si iscrisse e da lì scoprì la sua passione più grande, quella del disegno su pavimento.
Tra il 1979 e il 1998 partecipa a vari raduni nazionali e internazionali fino a quando nel 1991 presso il Santuario delle Grazie di Curtatone (Mn) vinse il primo premio e fu insignito del titolo di maestro madonnaro.
Dal 1986 lo troviamo a Loreto in piazza della Madonna costantemente inginocchiato a creare le sue splendide opere a gessetto.
Quando mi avvicino presentandomi e dicendogli la mia intenzione di intervistarlo, a primo impatto quasi lo vedo intimorito, ma poi pian piano comincia a raccontare senza che io gli facessi più nessuna domanda.
Di solito le sue opere si caratterizzano in trittici e seguono sempre una storia.
L’opera più vicina alla Santa Casa è L’Annunciazione di Leonardo, la seconda il Battesimo di Gesù e come terza c’è la Pietà di Michelangelo.
Viene ispirato nella realizzazione delle sue opere da Michelangelo per il disegno, da Caravaggio per il chiaro scuro e da Raffaello per raffinare il tutto.
Comincia l’esecuzione dei suoi dipinti con l’ocra e il nero per poi passare al sanguigno e al resto dei colori. Lavora a livelli e alla sovrapposizione di colori con una prospettiva a 60 gradi data la visualizzazione dell’opera non frontale.
Quando gli chiedo se a lui dispiace vedere le sue opere mentre piove, mi risponde: “Le mie opere, quando piove, raggiungono la massima bellezza perché il pavimento bagnandosi si scurisce diventando nero. Questo crea un forte contrasto con i colori rendendo così le mie opere quasi vive anche se poi pian piano svaniscono”.
Con questa ultima emozionante dichiarazione decido di concludere questa breve intervista ringraziandolo per avermi concesso un po’ del suo tempo vicino a quello che lo rende un uomo felice e libero di fare ciò che più lo soddisfa.
Potete trovare Angelo in piazza della Madonna a Loreto da aprile in poi .
Sotto le sue opere la dicitura: “Se l’arte del madonnaro merita un’offerta, potrò continuare”.
Lunga vita all’arte in tutte le sue forme.•
JONA
(da http://www.tatuaggilauretani.it/larte-angelo-madonnaro-loreto)