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Il presepe multietnico e multiculturale

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Civitanova, nella Parrocchia di San Marone la Natività rappresentata secondo l’arte di varie nazioni.

Natale 2020 nella Parrocchia San Marone. Nella nuova chiesa dedicata a Maria Ausiliatrice, un grande pannello rettangolare, posto di lato al fonte battesimale, cattura l’attenzione dei fedeli appena entrati nell’edificio sacro. Su una parete di cartongesso, dopo aver disegnato un grande planisfero, sono state collocate e illuminate le diverse natività. Tante sono le finestrelle aperte, quanti sono i paesi, le regioni geografiche e le etnie rappresentate: Alaska, Missouri, Indiani d’America, Messico, San Salvador, Antigua, Perù, Ecuador, Bolivia, Argentina, Brasile, Cile, Irlanda, Francia, Portogallo, Olanda, Germania, Spagna, Costa d’Avorio, Uganda, Egitto, Kenya, Natività Zulù, Madagascar, Sud Africa, Estonia, Slovenia, Polonia, Italia, Turchia, Armenia, Natività Betlemme, San Pietroburgo, India, Russia, Nepal, Bangladesh, Giappone, Thailandia, Filippine.
L’idea di realizzare, nella chiesa di Maria Ausiliatrice, la rappresentazione di quello che veramente unisce tutto il mondo cristiano, il Natale, cioè la nascita di Gesù, nasce dalle parole di Papa Francesco nella lettera Apostolica Admirabile signum: “Dovunque e in qualsiasi forma, il presepe racconta l’amore di Dio, il Dio che si è fatto bambino per dirci quanto è vicino ad ogni essere umano, in qualunque condizione si trovi.”(Papa Francesco).
Scrive Elisabetta Ripa: “Due amiche appassionate e collezioniste di presepi e natività realizzano con l’aiuto di alcune famiglie una esposizione di presepi provenienti da tutto il mondo. Scopriamo così che le Natività vengono rappresentate nelle varia nazioni secondo l’arte locale, con materiali differenti e ciascuna rispecchia le tradizioni popolari. In America latina si possono ammirare i Presepi più variopinti e colorati, realizzati in terracotta o in legno, con abiti tipici e folkloristici. In Africa l’originalità sta nella realizzazione di natività dai colori più uniformi, fatte con tessuti ricoperti di perline, legno intagliato o corteccia. In Asia i presepi hanno marcati caratteri locali e indigeni, sia per quanto riguarda i tratti somatici, sia per i costumi. In Medio Oriente sono realizzati in modo semplice e con materiali facilmente reperibili, come il legno d’ulivo”.
“Ogni natività risplende per la bellezza della sua unicità e originalità. In questo momento storico è importantissimo capire che nonostante le diversità sociali e raziali, è la nascita di Gesù che ci unisce e ci rende tutti figli di Dio. La nostra comunità è una comunità multietnica e l’emozione più grande è stata quella di percepire tra le persone la gioia e lo stupore nel ritrovare le natività dei propri paesi di origine, da oriente a occidente, da nord a sud, con i particolari ed i segni originali delle loro tradizioni; in alcuni casi c’è stata anche la commozione per aver ritrovato la propria specifica natività dell’infanzia.
Questa particolare realizzazione, rispetto al presepe tradizionale, ha stimolato la curiosità dei bambini, che grazie alle loro domande hanno conosciuto diverse tradizioni popolari e diversi modi per realizzare il presepe ed ha incontrato anche il consenso delle persone più anziane che hanno potuto viaggiare lontano nel mondo con la fantasia. Il messaggio forte che trasmette questa esposizione di presepi, nonostante le diversità di lingua e cultura, e nonostante la lontananza geografica, è la nascita di Gesù che ci stringe tutti in un abbraccio e ci rende tutti fratelli”.
“Il mirabile segno del presepe, così caro al popolo cristiano, suscita sempre stupore e meraviglia… il presepe è come un Vangelo vivo, che trabocca dalle pagine della Sacra Scrittura. Mentre contempliamo la scena del Natale, siamo invitati a metterci spiritualmente in cammino, attratti dall’umiltà di Colui che si è fatto uomo, per incontrare ogni uomo. E scopriamo che Egli ci ama a tal punto da unirsi a noi, perché anche noi possiamo unirci a Lui. Realizzare il presepe nelle nostre case ci aiuta a rivivere la storia che si è vissuta a Betlemme…non è importante come si allestisce il presepe, ciò che conta è che esso parli alla nostra vita”. (Admirabile signum, Papa Francesco).

L’umanità cerca la luce lungo il cammino.

Una grande fiaccola, alimentata ad olio, arde ai piedi dell’altare. I fedeli, al termine della messa ma anche in altri orari, quando la chiesa dedicata a Maria Ausiliatrice è aperta, si avvicinano con la propria lanterna e l’accendono con la fiammella della fiaccola. La stessa cosa avviene nel santuario di San Marone e al Centro Pastorale. È la luce di Betlemme che viene portata nelle proprie case per rischiarare questo tempo di buio e di tristezza senza fine per la pandemia in atto. I fedeli provengono anche da altre parrocchie cittadine. È un’altra iniziativa promossa dalla parrocchia San Marone. Mai ostentare i segni del potere ma predicare la potenza dei segni.
La parrocchia San Marone ha fatto propria quella che è una iniziativa internazionale cominciata nel 1986 in Austria, conosciuta come La Luce della Pace da Betlemme. Consiste nell’accensione di una lampada nella grotta della basilica della Natività di Betlemme, dove arde perennemente, da secoli ormai, una lampada alimentata ad olio, mantenuta accesa grazie alle donazioni di olio da parte di tutte le nazioni di fede cristiana. Essa non si è mai spenta. La luce viene distribuita nella maggior parte dei paesi europei dagli Scout.
Nacque come iniziativa di beneficienza promossa dalla radiotelevisione nazionale austriaca, chiamata Luce nel buio.
Aveva come obiettivo di aiutare le persone bisognose: invalidi e profughi. Dal 1986 si decise di aggiungere alla beneficienza anche un messaggio di ringraziamento e di pace, distribuendo prima di Natale nel territorio austriaco la luce di una lampada accesa da quella che si trova a Betlemme nella Basilica della Natività. In Italia l’iniziativa inizialmente è stata portata avanti dalle Associazioni Scout Triestine (Associazione Amici delle Iniziative Scout, Associazione Scout San Giorgio, Giovani Esploratori Italiani del Friuli Venezia Giulia, Scoutprom, Slovenska Zamejska Skavtska Organizacija) e dalle principali associazioni cattoliche nazionali: Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (AGESCI), Associazione Italiana Guide e Scouts d’Europa Cattolici (FSE) e Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani (MASCI).
Nel 2010, per far fronte a una sempre più onerosa organizzazione della distribuzione in Italia della luce di Betlemme e semplificare alcuni passaggi burocratici, è stato fondato il “Comitato Luce della Pace da Betlemme”.
Sono attualmente soci dell’associazione “Comitato Luce della Pace da Betlemme”: Associazione Guide E Scout Cattolici Italiani (AGESCI) – Zona di Trieste, Associazione Amici delle Iniziative Scout (AMIS) di Trieste, Associazione Italiana Guide e Scout d’Europa Cattolici della Federazione Scoutismo Europeo (F.S.E.) e Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani (MASCI) – Comunità di Trieste (Fonte Internet). •

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