A Fermo, l’Iti Montani ha aggiunto agli indirizzi tradizionali, come la chimica e la meccanica, quelli più moderni che possono formare diplomati davvero in grado, al termine degli studi, di inserirsi subito con un’adeguata preparazione nel settore calzaturiero e in quello informatico. Addirittura, da pochi anni coordina anche la specializzazione di agraria, che viene proposta dall’istituto superiore di Montegiorgio.
L’Ipsia “Ricci” dispone di una gamma di corsi capace di accompagnare i ragazzi verso mestieri tradizionali, ma anche ad intraprendere quelli oggi più in voga, soprattutto nel settore moda. Il liceo artistico ha un’offerta formativa che, come ai tempi del vecchio istituto d’arte, sprigiona la fantasia degli studenti, li mantiene liberi e creativi, ma li guida anche a dare un senso pratico ed economico quotidiano al loro saper fare.
L’Istituto tecnico commerciale “Carducci Galilei” si è adeguato alle nuove esigenze scolastiche aggiornando e arricchendo i suoi corsi fino al punto di proporre anche l’apprendimento della lingua cinese, per essere al passo con la nuova fisionomia della realtà locale e dei rapporti internazionali. Altrettanto puoi dirsi per i licei, il Classico (anche con la sua articolazione delle Scienze umane, ex Sociopedagogico) e lo Scientifico, dove le materie base sono le stesse, ma circondate da altre particolarmente attuali e attraenti.
Ricca è anche l’offerta formativa degli istituti superiori di Porto Sant’Elpidio, Sant’Elpidio a Mare, Montegiorgio ed Amandola, dove trovano adeguato spazio anche gli indirizzi turisticoalberghieri. A completare la vasta gamma di proposte contribuiscono il Centro artigianelli di Fermo, con la novità della sezione calzaturiera finanziata dalla Nero Giardini che si è impegnata anche a garantire uno sbocco lavorativo al termine degli studi, e i corsi per tecnici calzaturieri proposti da associazioni e fondazioni del settore.
Un altro fiore all’occhiello dei nostri istituti superiori sono i laboratori. Quello di chimica del “Montani” sale spesso agli onori della cronaca anche per scoperte interessanti, come quella per evitare le frodi nella contaminazione dell’olio d’oliva. Quello del liceo scientifico proprio recentemente ha permesso agli studenti, accompagnati da docenti universitari, di inoltrarsi verso la conoscenza addiririttura dell’affascinante mondo del Dna.
All’Ipsia “Ricci” c’è un laboratorio della moda che forma stiliste, modelle e coreografe. Il Classico ha mostrato la sua dimensione pratica con l’esperienza della scuola-lavoro, che sta permettendo ai ragazzi di effettuare interessantissimi stage nei più disparati settori. Insomma, la scuola fermana, anche per merito degli insegnanti, ha raggiunto una qualità che non è seconda a nessun’altra e, a pensarci bene, soffre solo dello stesso grande male dell’intero territorio: una ancora troppo scarsa capacità di promuoversi e farsi conoscere. Ma le iniziative degli ultimi anni come “Scuola aperta” o “Sono io che scelgo per me” stanno cercando di recuperare il tempo perduto. •
Stefano Cesetti