Me ne stavo sulla Luna. Le poesie di Katia D’Angelo

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È sera inoltrata quanto Katia mi raggiunge a casa. Le sono grata per la sua presenza e per questo incontro davanti una tazza di caffè, entrambe accoccolate sul divano. Le chiedo di raccontarsi liberamente evitando la solita intervista a domanda e risposta.

Sono nata a Porto San Giorgio nel 1975 e sono una grafica pubblicitaria. Ho amato l’arte fin da bambina. Volevo fare la pittrice, il segno grafico mi affascinava. A dodici anni ho iniziato a scrivere poesie incoraggiata dal mio professore di allora, Gilberto Carboni e contemporaneamente fino ai diciassette, diciotto anni, facevo ritratti. Ho intrapreso studi di indirizzo artistico e presso l’Istituto d’Arte Preziotti di Fermo ho potuto affinare tecniche e sapere, che hanno confermato ancor di più mia vocazione. Successivamente ho frequentato la facoltà di Sociologia, indirizzo comunicazione e mass media, all’Università di Urbino. La passione per l’arte contemporanea mi ha spinto a scegliere una tesi di laurea sulla video-arte: “La relazione tecnologia/spettatore fra comunicazione e arte elettronica”. Per stilare la tesi ho viaggiato e conosciuto molte persone interessanti sia umanamente che professionalmente. Ho avuto l’occasione di intervistare Piero Gilardi (Torino) artista di grande rilievo nel panorama delle nuove tecnologie. È stato uno dei protagonisti negli anni ’60 del Nouveau Réalisme e della Pop Art Europea. Fabrizio Savi (San Severino Marche) scultore e studioso di Arte Elettronica e computer graphics. Ha presentato e partecipato a numerose edizioni di Festival di Arte Elettronica. Leonardo Sangiorgi (Milano) uno dei componenti del gruppo Studio Azzurro. Le loro opere possono essere collocate all’interno delle terza generazione di artisti dell’arte video (anni 80). Adrian Paci (Albania) che vive e lavora a Milano. La sua azione di videoartista ha molto di simbolico e politico, gesti di sottolineatura e demarcazione sociale e le sue presenze sono numerose in molti musei nazionali ed internazionali. Robert Cahen (Francia) che vive a lavora a Parigi. È uno degli autori più importanti del panorama internazionale della video-arte e dell’arte elettronica. Nelle sue numerose opere si intrecciano ricerca del suono, arti contemporanee, fotografia e danza. La mia passione per la poesia, però, proseguiva tant’è che nel 1999 sono stata selezionata per far parte di una raccolta di giovani poeti universitari da Vincenzo Zollo Editore. Nel 2002 pubblico la mia raccolta di poesie “Me ne stavo sulla luna” Armando Siciliano Editore ed è un successo. La presentazione ufficiale è dello stesso anno.
Katia mi mostra il libro di cui sta parlando. Si compone di 63 pagine, lo apro ed inizio a leggere a voce alta alcune sue poesie. Una è più bella dell’altra. Sono intime, le parole fluide e penetranti. Brevi i versi ma ricchi e intensi:

Al mattino
allatto il mondo e
faccio voli
da finestre di speranza…

Mi piacciono le poesie di Katia perché catturano l’attenzione del lettore come un incontro casuale ma indelebile. Ci si ritrova come passanti casuali che si sfiorano ma che non dimenticano fattezze, profumi, passi, tratti di voce.
Nel tempo, il mio percorso di consapevolezza e di crescita culturale mi ha portata ad unire le competenze in materia estetica del segno a quelle tecniche professionali fino ad altre più trasversali, quali la conoscenza della comunicazione e delle relazioni interpersonali. Il bisogno innato di comunicare e la passione per la progettazione grafica mi hanno spinto ad aprire un’agenzia di creatività. Il mio lavoro iniziato ufficialmente nel 2005 consiste nell’interpretare la filosofia di un’azienda e di accompagnarla nel perseguimento dei suoi obiettivi.
Il nome della mia agenzia è KDesign Boutique Creativa. Ti invito a visitarmi al www.katiadangelo.it, alla pagina eventi e cultura potrai trovare un elenco di iniziative culturali che ho curato e alle quali ho partecipato.
Prima di lasciarci con un arrivederci invito Katia a scrivere ancora. Che la poesia continui a percorrere le vie e i pertugi della sua anima e a donarci la bellezza dei suoi versi come profezie di luoghi, memorie, nostalgie, luci e ombre comuni e in cui perdersi e ritrovarsi. •

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