Da ingegnere a presbitero

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Don Andrea Pizzichini è stato ordinato presbitero della Chiesa di Dio sabato 22 aprile nella chiesa di San Giovanni Paolo II e Santa Teresa di Calcutta in Porto S. Elpidio. L’Arcivescovo di Fermo, mons. Luigi Conti, e molti sacerdoti hanno imposto sopra il capo di don Andrea le loro mani per invocare lo Spirito Santo e così invocare la Sua presenza per assisterlo e custodirlo nel ministero presbiterale, servizio così prezioso e, oggi, così raro.
La celebrazione dell’ordinazione è stata preparata da una veglia vocazionale, giovedì 20 aprile, presso la chiesa del Sacro Cuore di Gesù in Porto S. Elpidio. Dopo aver pregato e adorato Gesù eucaristia, il parroco, don Tarcisio Chiurchiù, ha dato la parola ad Andrea, il quale ha raccontato la sua vocazione.
Pizzichini ha, innanzitutto, ringraziato Dio per averlo accompagnato, quasi prendendolo per mano. Poi ha raccontato la sua storia.
La sua vocazione è nata a 2000 chilometri da casa, in Spagna, dove si era recato per lavoro. Andrea infatti è ingegnere aerospaziale. Tornato in Italia, la provvidenza gli ha messo accanto don Raul, che in quel tempo svolgeva il suo ministero sacerdotale a Civitanova Marche, città dove Andrea risiedeva. È stato don Raul infatti ad orientare Andrea verso il cammino sacerdotale.
Sono poi arrivati gli “anni di deserto”, li ha chiamati Andrea, gli anni di seminario. Dove è stato difficile camminare insieme alla comunità dei seminaristi. Ma è stato – ha continuato Andrea – il periodo della rivelazione di Dio. Gli è accaduto quello che ha vissuto il popolo ebraico nel deserto, dove nonostante la sete, la fame i serpenti velenosi, ha incontrato la tenerezza e la provvidenza di IHWH.
Dopo essere tornato dalla Spagna è entrato nel seminario di Fermo dove ha terminato gli studi nel corso ordinario di teologia a Fermo.
L’anno scorso, 2016, è stato ordinato diacono. La diocesi gli ha chiesto di approfondire la teologia morale nella Pontificia Accademia Alfonsiana a Roma. Pizzichini risiede adesse a Roma presso il Collegio Pontificio Francese e svolge il suo ministero in una parrocchia romana.
Dopo l’ordinazione, venerdì 28 aprile, don Andrea è tornato in seminario per salutare i sacerdoti residenti nella Casa del clero e celebrare con loro. È stato lui a presiedere l’eucaristia. Emozionato, ha ripercorso la sua storia tra quelle mura. Ha detto che lo imbarazzava un po’ essere lui il presidente di quella celebrazione in quella cappellina che lo ha visto per tanti anni fedele devoto.
A cena, don Andrea, ha donato il suo ricordino ad ogni sacerdote residente. •

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