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Il richiamo del made in Italy

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La storica sartoria Buschi fra tradizione e innovazione.

“Per quanto sembrino cose di secondaria importanza, la missione degli abiti non è soltanto quella di tenerci caldo. Essi cambiano l’aspetto del mondo ai nostri occhi e cambiano noi agli occhi del mondo” (Virginia Woolf).

Conoscere l’imprenditore Alessandro Buschi, è stata una vera e propria scoperta. Ci ha accolti con squisita cortesia nel suo negozio del centro storico di Grottazzolina, vi è poi un’altra sede a Porto San Giorgio. Nei due punti vendita è possibile trovare le collezioni, tutte made in Italy.

Chi è Alessandro Buschi?
Mi diplomo ragioniere e frequento corsi universitari in giurisprudenza. Fin da bambino m’innamoro dei tessuti, del mondo sartoriale, del bello, dello stile e dell’eleganza. Ricordo ancora con tenerezza le sveglie mattutine per accompagnare il padre Giancarlo nelle sue varie trasferte per raggiungere le ditte di tessuti fra le maggiori in Italia.

Quando e come nasce la “Sartoria Buschi”?
Mio nonno Venanzo Buschi classe 1893, apre la sua prima Sartoria a Grottazzolina dal 1913 al 1925 con la disponibilità nel tempo di ben 42 lavoranti fra interni ed esterni. Oltre alle stoffe di altissima qualità, la sartoria confeziona abiti su misura. Inoltre il nonno periodicamente si reca nel capoluogo fermano in un antico palazzo, per le prove dei vestiti dei vari e numerosi nobili dell’epoca. Dal 1930 al 1980 esporta la propria produzione in serie, in negozi di prestigio sia a Bologna che Firenze.

Mentre Alessandro Buschi si racconta osservo alle pareti del negozio che definirei Museo vivente della storia di questa famiglia d’imprenditori, le foto del nonno Venanzo, gli articoli di giornale che se ne occuparono, gli oggetti da lavoro in bella vista fra cappelliere e valige. I capi firmati Buschi non possono restare inosservati. La vetrina è di per sé un vero richiamo al bello. I dettagli eleganti, curati e su misura danno l’idea di valorizzare la forma fisica.

Che accadde al “dopo Venanzo Buschi”?
Il figlio Giancarlo (1933- 2017), cioè mio padre, ha saputo mantenere e tramandare la storia di famiglia con l’attività e con un amore e una passione davvero encomiabili. Ha raccolto e lasciato vari documenti e tutto il materiale che mio nonno aveva minuziosamente conservato e che oggi sto catalogando ed esponendo in vetrine illuminate nel mio negozio di Grottazzolina. Appassionato di stoffe, negli anni ‘60 apre a Macerata un ingrosso di tessuti ed in seguito un negozio a Porto San Giorgio che chiuderà nel 1996.

Le date sono importanti, indicano i percorsi storici di un’attività di eccellenza quale la vostra. Potrebbe precisare meglio il suo percorso?
Un nostro laboratorio sartoriale si trova a Roma, mentre i negozi sono tutti nelle Marche. Dal 2015 al 2020 ho rilevato il negozio Maffei a Fermo che si trovava sotto le logge della piazza principale. La tenacia è la nostra caratteristica ereditata dal nonno Venanzo, caratteristica che ci ha dato e continua a darci grandi soddisfazioni. Nel 2020 ho avviato un sito e-commerce e un nuovo brand.

Il mestiere del sarto è ancora una proposta valida per i giovani che volessero apprenderlo?
I mestieri manuali, negli ultimi anni, causa la crisi nel mondo del lavoro, possono essere ancora dei riferimenti d’eccellenza nel panorama nazionale, favorendo proposte lavorative molto interessanti. Il mercato attuale, in campo sartoriale specialmente, premia e richiede formazione per sostenere l’altissima qualità del prodotto e la cura di ogni dettaglio. Elementi essenziali che si possono riscontrare in ogni attività e che hanno permesso, ad esempio, fin dagli inizi della Sartoria Buschi, di promuoversi in tutto il territorio nazionale e non solo.

Quanto sono importanti per i capi di prestigio, le rifiniture e i piccoli dettagli?
Gli elementi che costituiscono i più piccoli e semplici dettagli come anche le rifiniture, sono fondamentali.

La sobrietà e la semplicità, della vostra produzione sono scelte volute appositamente?
L’arte del bello e dello stile comunque si tramanda nella nostra famiglia, proprio nel rispetto della migliore tradizione del manufatto artigianale.

Dare vita ad un progetto aziendale o artigianale richiede un tour de force notevole. Si convive con una marea di incombenze anche burocratiche, specialmente oggigiorno. Non trova?
La perseveranza, la determinazione e l’impegno, richiedono passione per il proprio prodotto, entusiasmo e convinzione. Ciò che definisce l’imprenditorialità è la capacità di riconoscere le opportunità storiche del momento e di proiettarle verso il futuro. Mio nonno aveva queste capacità. Ha saputo passare il testimone della propria caratteristica imprenditoriale, alla famiglia.
Per diventare dei bravi professionisti specialmente in campo sartoriale, il cammino è lungo ed impegnativo. Occorrono anni di esperienza. È necessario possedere attitudini e requisiti. Alcuni di questi si sviluppano in modo naturale mediante la cultura, il proprio stile, lo studio. Altri necessitano di ulteriori approfondimenti.

Alessandro Buschi oggi come si definirebbe?
“Siamo fatti di anima e di forza, di creatività e progettualità, per guardare al futuro e promuovere stile, bellezza ed eleganza”. •

About Stefania Pasquali

Stefania Pasquali nativa di Montefiore dell'Aso, trascorre quasi trent'anni nel Trentino Alto Adige. Ritorna però alla sua terra d'origine fonte e ispirazione di poesia e testi letterari. Inizia a scrivere da giovanissima e molte le pubblicazioni che hanno ottenuto consenso di pubblico e di critica. Docente in pensione, dedica il proprio tempo alla vocazione che da sempre coltiva: la scrittura di testi teatrali, ricerche storiche, poesie.

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