La percentuale di coppie conviventi si aggira più o meno nella nostra zona di Civitanova intorno al 50% e, se comincia ad affiorare qualche dubbio che non tutti i neonati vengono accostati al fonte battesimale, registriamo comunque una percentuale estremamente più elevata di richieste di battesimi rispetto ai matrimoni. Capita invece sempre più spesso che alcune coppie si presentino al percorso di preparazione al matrimonio dopo aver battezzato uno o più figli. Questa è la situazione più o meno simile al resto della diocesi. Una situazione da leggere, su cui riflettere ed interrogarci come comunità. Proprio noi cristiani, che crediamo in un Dio incarnato nella storia, non dobbiamo avere paura a fabbricarci gli strumenti per rendere presente e visibile Cristo nella storia di ognuno, tanto più di chi viene a chiederci l’ingresso nella Chiesa.
Spesso rileviamo una evidente difficoltà a percepire la Chiesa come madre, talvolta una superficialità marcata nel giudicarla, altre volte una sofferenza chiara nel sentirsi messi all’angolo come cristiani di serie B. E se c’è qualcuno che fa chiaramente capire che finita la cerimonia finiranno anche i contatti, molti mostrano sinceramente di gradire che vengano riallacciati i fili di un discorso di fede a lungo interrotto ma di cui si sente nostalgia. Poi capita anche di giocare in casa con coppie che sono cresciute in parrocchia e che vorrebbero poter continuare a crescere in coppia nella comunità ecclesiale. Per ognuno di loro la Chiesa deve poter mostrare il suo volto materno, con le modalità sempre diverse che ogni mamma sa di dover mettere in campo per ognuno dei suoi figli. Nella parrocchia di San Marone, ma sappiamo che anche altre parrocchie si sono attrezzate, abbiamo così avviato da qualche anno un percorso di preparazione e di sostegno alle coppie che chiedono il battesimo per il proprio bambino. Non è più solo il parroco o il prete da lui delegato ad occuparsene.
Il primo incontro, dopo la richiesta iniziale che parte dalla coppia, viene fatto in casa dei giovani genitori a cura di alcune coppie che, all’interno della pastorale familiare, svolgono questo ministero. Una bella esperienza, in verità, che ci sta permettendo di gestire in modo più amicale ed approfondito l’approccio iniziale che rischiava prima di rimanere un po’ ingessato e di modulare in modo del tutto personalizzato il rapporto con ogni coppia. Innanzitutto chi ospita, ci permette di entrare veramente nel cuore della sua vita e di solito lo fa con estrema naturalezza riunendo la famiglia al completo, pargoli compresi. Per chi viene ospitato, inoltre, è più facile avviare il contatto, magari rompendo il ghiaccio con le notizie spicciole e lo scambio di esperienze sulla maternità e sulla paternità. Quando si arriva al dunque e si parla di sacramento e di rapporti con la Chiesa diventa infine possibile far sentire la presenza della comunità locale, che senza giudicare, sa farsi accogliente, accompagnando il cammino di ognuno e riconoscendo il bene che comunque si presenta in ogni situazione. Un secondo incontro poi viene organizzato nei locali della parrocchia.
Serve a far conoscere tra loro i genitori e stavolta è il parroco che lo gestisce. A noi coppie resta la logistica ed il babysitteraggio quando occorre evitare che i piccoli diventino protagonisti della scena. Il parroco, che già conosce la singole coppie che lo hanno inizialmente contattato per chiedere il battesimo, approfondisce i temi della liturgia battesimale ed insieme organizziamo la celebrazione che solitamente avviene nella messa solenne dell’ultima domenica di ogni mese.
La vicinanza della comunità all’ingresso dei nuovi arrivati si esplicita con la presenza delle coppie guida che durante la celebrazione eucaristica accompagnano, assistono e si fanno vicine ai bisogni concreti di chi deve gestire, per un’ora e mezza, un neonato in braccio che talvolta vuole mangiare o essere cambiato. Durante l’incontro fatto nelle case viene evidenziata la necessità che siano i genitori con i padrini ad educare cristianamente i bambini per i quali si chiede il battesimo e che tutta la comunità si sente corresponsabile di tale percorso. Così cogliamo l’occasione per proporre a tutti alcuni incontri che nel corso dell’anno permettano alle giovani coppie di riaccostarsi alla loro comunità ecclesiale in un cammino di confronto e di approfondimento.
A ridosso degli incontri tutti vengono contattati per telefono o via mail fornendo spiegazioni sulla serata, sui temi proposti e sull’organizzazione che prevede ovviamente un buon servizio di baby sitteraggio presso i locali del nostro oratorio o in strutture all’aperto a seconda della stagione. In questi due anni di rodaggio siamo riusciti a tenere contatti abbastanza regolari con 10-15 coppie e comunque a lasciare la porta aperta sempre a chiunque vorrà provare a camminare con noi. Non si chiede niente in cambio se non la gioia di scoprire quanto sia meno faticoso il cammino se ci affidiamo a Qualcuno che traccia la strada e la illumina con la sua Parola. •
Orietta ed Alberto Stefoni
Sergio e Rosaria Ardito