(Dal libro di Daniele capitolo 3,57 ss)
1 – Abbiamo iniziato il nostro saluto per quanti hanno scelto di trascorrere il periodo di vacanza nella nostra terra marchigiana, con un canto di lode del libro del Profeta Daniele perché ci è sembrato che le parole del cantico aiutino a vive-re i giorni del riposo estivo dentro uno sguardo di contemplazione di ciò che ci circonda e delle bellezze che il “creato” offre ogni giorno al nostro sguardo. Tutto questo ci fa dire, con franchezza e tenerezza di Pastori che il tempo estivo debba essere innanzitutto un grazie a Dio attraverso la riscoperta di quanto Egli ha dato e dà all’umanità per abitare e vivere con dignità. Il “creato” è di Dio e noi lo abitiamo con l’invito a goderlo, l’obbligo di custodirlo e la certezza di riconsegnarlo alle nuove generazioni. Viviamo una stagione storica e culturale che, per motivi e comportamenti diversi, ci hanno abituato a stare e custodire il “creato” in modo del tutto “egoistico”: qualcuno parla anche di “violenza” o “dissacrazione” nei confronti del giardino di Dio da noi abitato.
Contemplare il “creato” diventa occasione per stupirsi della sua bellezza e per immergersi in una preghiera corale di ringraziamento. Tutto ciò celebrato in famiglia diventa un eccellente metodo educativo per orientare i figli verso l’uso delle cose con sapiente intelligenza.
2- Le Marche vi offrono, inoltre una sua singolare ricchezza che riassumiamo con due parole: cultura e fede. Questo impasto di cultura e fede ha consentito alle Marche di essere una sorta di “Museo diffuso”, tanta è la ricchezza culturale e spirituale che le generazioni passate ci hanno consegnato. Non c’è città, né borgo, né crocicchi di strade che non offrano un segno di questa ricchezza: insigni cattedrali, stupendi santuari, antiche abbazie, piccole edicole, ricchi musei diocesani. Tutto ciò è messo nelle vostre mani e offerto alla vostra riflessione. Visitate questi luoghi, ne uscirete profondamente arricchiti e siamo certi che ne trarrete vantaggio spirituale e umano. Accanto a questa cultura fatta di tradizione e di fede, troverete la cultura dell’accoglienza, della disponibilità e anche del buon cibo: tutto ciò diventerà fruttuoso alimento e viva cordialità.
3 – Il tempo delle vacanze estive spesso finisce per essere un tempo di stanchezza: tanta agitazione, tanto correre, tanto fare con il risultato che a vacanze finite ci si possa ritrovare più disorientati e più stanchi che mai. Vogliamo ricordare una parola degli antichi latini dai quali nasce la nostra cultura: essi parlavano di “otia” o “otium”. Queste parole non invitano a nutrire il padre di tutti i vizi piuttosto a considerare il tempo ibero come un tempo fruttuoso, un ritemprare tutta la persona. In quest’ottica l’otium è il tempo utile e favorevole per il nutrimento dello spirito e per il recupero di quelle qualità dell’anima che rendono gioiosa la vita. C’è un ambito che ci permettiamo di affidarvi: ritessere i rapporti famigliari attraverso il dialogo tra le persone, la tenerezza nei modi, la misericordia nei comportamenti, il tempo donato ai figli, il cibo consumato insieme e anche la preghiera fatta insieme. Non sciupiamo il tempo, ma viviamo il tempo, liberandolo dalla pigrizia e dalla chiacchiera, arricchendolo invece con gioiosa fraternità e qualche feconda lettura. Con spirituale gaudio e gratitudine vi accogliamo.
I Vescovi delle Marche
Foto www.marcafermana.it – Fermo, Piazza del Popolo
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