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La Caritas si muove

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In seguito al terremoto del 24 Agosto scorso si è subito attivata la Caritas regionale. La rete del coordinamento regionale emergenze di Caritas Marche ha contattato immediatamente i direttori delle Diocesi colpite oltre al Direttore di Caritas italiana. Poiché la Diocesi più colpita era quella di Ascoli Piceno nella stessa mattinata due operatori hanno raggiunto la Caritas di Ascoli Piceno già impegnata nella prossimità alla popolazione per esprimere concretamente la vicinanza e aiutare nelle necessità immediate di sostegno. La loro presenza sul territorio continua tuttora. La Caritas Diocesana di Fermo nelle persone del Direttore e del Segretario generale della Curia hanno visitato i centri maggiormente colpiti per una prima ricognizione dei danni, per dare sostegno morale ai parroci, che in gran parte hanno perduto i luoghi di culto, per incontrare anche le autorità locali e vedere i bisogni immediati delle popolazioni colpite. I primi interventi concreti sono stati attivati grazie alla presenza dei centri di ascolto delle Caritas locali.
Da mesi era stato programmato il Giubileo dei volontari della Caritas al Santuario della Madonna dell’Ambro. Nonostante che la Chiesa fosse inagibile, abbiamo voluto confermarlo come segno di vicinanza alle popolazioni colpite. L’arcivescovo mons. Conti, dopo avere visitato la tendopoli di Montefortino ed aver avuto l’incontro con il Sindaco, i volontari della Protezione civile ed alcune persone sfollate presenti nel campo è venuto a celebrare la S. Messa per i volontari della Caritas ed abbiamo condiviso anche la paura, data la forte scossa che si è verificata durante la celebrazione.
Rispondendo all’appello della Conferenza Episcopale italiana nella prossima Domenica 18 settembre si raccoglieranno le offerte in tutte le parrocchie in favore dei terremotati. Queste offerte saranno inviate alla Caritas italiana per l’attivazione di microprogetti in favore delle popolazioni.
La nostra Caritas ora ha il compito della vicinanza continuativa, soprattutto quando si spegneranno i riflettori, alle comunità colpite. I nostri comuni maggiormente colpiti appartengono alla fascia montana e collinare; sono comuni già soggetti a spopolamento; occorre evitare che il fenomeno si accentui e diventi irreversibile; per questo la Caritas in collaborazione con le Caritas locali e le istituzioni pubbliche è impegnata a fare una mappatura del territorio finalizzata alla lettura delle risorse e dei bisogni. In particolare vedere la situazione lavorativa delle persone, la realtà delle piccole e medie imprese artigianali e commerciali, le aziende agricole,… allo scopo di attivare microprogetti di sostegno all’economia locale, onde evitare che la perdita di lavoro e di prospettive porti all’abbandono della zona. Inoltre dovremo continuare nel tempo la vicinanza alle comunità cristiane, anche con la creazione di strutture idonee alla aggregazione e alle attività formative o ludiche in favore di ragazzi, giovani e anziani. Con l’aiuto della Caritas regionale queste esigenze saranno presentate alla Caritas nazionale per il finanziamento dei microprogetti. Inoltre compito importante della Caritas è e sarà la sensibilizzazione alla solidarietà e alla vicinanza da parte di tutte le comunità cristiane verso i poveri, i disagiati e in questo momento i nostri terremotati. •
don Pietro Orazi,  Direttore della Caritas Diocesana

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