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Celebrazione ecumenica della Parola di Dio

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Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani: “Ci trattarono con gentilezza” (At 28,2). L’incontro di Civitanova Marche a S. Maria Ausiliatrice

Il Consiglio delle Chiese Cristiane delle Marche, in collaborazione con l’Arcidiocesi di Fermo e con la Vicaria Civitanova Marche e Potenza Picena, ha organizzato domenica 26 gennaio 2020 dalle 15,30 alle 17,30, presso la chiesa Maria Ausiliatrice di Civitanova Marche, la celebrazione ecumenica della parola di Dio. L’iniziativa ha chiuso la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani (18 – 25 gennaio 2020). Lo spazio temporale è stato diviso in due momenti. Nel primo, la prof.ssa Viviana De Marco, presidente del Consiglio delle chiese cristiane marchigiane, dopo aver spiegato il senso profondo dell’iniziativa, ha invitato i diversi rappresentanti delle chiese a presentarsi ai fedeli.
Erano presenti P. Andrea Grygorash, in rappresentanza della Chiesa Ortodossa del Patriarcato di Costantinopoli; P. Oleg Bonari per la Chiesa Ortodossa del Patriarcato di Bucarest; Greetj van der Veer per la Chiesa Valdese e Metodista; per la Chiesa Avventista era presente P. Michele Abiusi; per la Chiesa Battista, P. Luis Giuliani; Ogo Nwouka per la Comunione Anglicana. In rappresentanza della Chiesa Cattolica erano presenti S. E. Francesco Massara, arcivescovo di Camerino, delegato della Conferenza Episcopale marchigiana per il dialogo ecumenico e don Daniele Cogoni, Delegato regionale per l’Ecumenismo della Chiesa Cattolica. Ogni rappresentante delle chiese cristiane ha illustrato brevemente la storia della propria comunità e le attività portate avanti dai propri fedeli.
Il Consiglio delle Chiese Cristiane delle Marche nasce a Loreto nel 2011 con i rappresentanti delle diverse Chiese presenti nella regione: Chiesa ortodossa del Patriarcato di Costantinopoli, Chiesa ortodossa del Patriarcato di Bucarest, Chiesa Battista, Valdesi – Metodisti, Avventisti del settimo giorno e Cattolici, con il fine di favorire la corretta e reciproca conoscenza delle Chiese, cercare risposte comuni ai problemi etici che interpellano tutti, coltivare nelle comunità una mentalità ecumenica e l’apertura al dialogo reciproco per testimoniare insieme la fede in Cristo pur nella diversità delle tradizioni e delle appartenenze ecclesiali. E in questi anni si è cresciuti nel dialogo, nel confronto, nell’amicizia fraterna. Da qui il desiderio di presentarsi insieme alla cittadinanza e alla chiesa locale, per rendere visibile il tentativo di realizzare l’unità nella diversità e porsi insieme come cristiani davanti alle sfide del nostro tempo.
A dare anche maggior respiro ecclesiale erano presenti le diverse associazioni cattoliche: Azione Cattolica, Comunione e Liberazione, Rinnovamento dello Spirito, Movimento dei Focolari, Ordine equestre del Santo Sepolcro, Amici di Gesù Crocifisso, Cammino Neocatecumenale, Amici di Medjugorje, Scout, Savio Club e tutta la Famiglia Salesiana. Notevole anche la presenza di fedeli appartenenti alla altre chiese cristiane.
Mancava l’Arcivescovo di Fermo, S. E. mons. Rocco Pennacchio, che aveva desiderato ardentemente l’incontro, ma che, proprio il 26 gennaio, è stato colpito da un grave lutto familiare, la perdita della mamma. Don Giordano Trapasso, come Vicario, ha rappresentato l’Arcivescovo e ha portato ai presenti il suo messaggio di vicinanza e di preghiera.
Nella seconda parte del pomeriggio ha avuto luogo la celebrazione della parola di Dio tra tutti i fedeli presenti nell’assemblea e i propri rappresentanti. La corale Santa Lucia di Fermo ha accompagnato con il canto i diversi momenti della liturgia. La corale della Chiesa Ortodossa (Patriarcato di Bucarest) ha intervallato con brani del proprio repertorio canoro i commenti fatti sulla Parola di Dio dai diversi rappresentanti delle chiese. I fedeli hanno potuto seguire tutti i diversi momenti: raduno, invocazioni allo Spirito Santo e preghiere, l’ascolto della parola di vita del Signore, la professione di fede, le preghiere dei fedeli, attraverso il sussidio distribuito prima dell’assemblea, edito dal Centro Pro Unione, Paoline Editoriali Libri.
Tutta la celebrazione della Parola di Dio ruotava attorno al lungo brano tratto dagli Atti degli Apostoli, cap. 27,18 – 28, 10, dove è narrato il fortunoso viaggio per mare dell’Apostolo Paolo e l’approdo nell’isola di Malta, da sempre crocevia di civiltà, culture e religioni. Qui, Paolo e tutto l’equipaggio della nave, duecento settantasei persone, divise tra prigionieri, soldati, marinai, un ufficiale che comanda la nave, vengono accolti dagli abitanti dell’isola: “I suoi abitanti ci trattarono con gentilezza”. La gentilezza dimostrata da chi accoglie i naufraghi deve essere anche la nostra che accogliamo badanti di cui abbiamo bisogno per i nostri anziani. I rappresentanti delle diverse chiese hanno ringraziato per l’accoglienza riservata loro da tante famiglie marchigiane. Siamo sulla rotta giusta. L’integrazione deve avvenire sempre dal basso. La pagina del vangelo è stata presa da Marco, cap. 16, vv. 14- 20, quando “Gesù appare anche agli undici discepoli mentre erano a tavola. Li rimproverò perché avevano avuto poca fede e si ostinavano a non credere a quelli che lo avevano visto risuscitato. Poi disse: “Andate in tutto il mondo e portate il messaggio del Vangelo a tutti gli uomini”. L’invito è rivolto a tutti i battezzati in Cristo.
Riconciliazione, luce, speranza, fiducia, forza, ospitalità, conversione e generosità sono le parole che ci indicano il cammino da fare ogni giorno. E’ stato il contenuto delle preghiere dei fedeli. La preghiera deve essere corale: “Non possiamo affrontare la tempesta della vita da soli. Una barca si muove sole se tutti remano insieme. Di fronte alle difficoltà riconosciamo il bisogno di remare tutti insieme e di unire i nostri sforzi”. Era quanto letto dal celebrante. Alle invocazioni del lettore, i fedeli pregavano chiedendo a Dio il dono di ciò che ci manca.
L’immagine della barca, che è in balia della tempesta e vaga per il Mare Mediterraneo per due settimane, non può non richiamare alla memoria le numerose carrette del mare, con i loro carichi di disperati che fuggono dalle guerre e dalla povertà in cerca di un mondo migliore. L’umanità presente sull’imbarcazione, dove viaggia Paolo è quella di sempre. Paolo è incatenato. Deve comparire davanti all’imperatore per essere giudicato. Predica un Vangelo che va contro l’autorità e gli interessi che essa tutela. Ci sono soldati agli ordini dell’ufficiale che scorta Paolo e altri prigionieri. I marinai fanno il proprio dovere.
Quando la barca è in balia delle onde del mare in burrasca, tagliano le vele, buttano a mare tutto ciò che può alleggerire l’imbarcazione, per guidarla verso qualche spiaggia dove approdare. Regna la paura. Non si mangia più da due settimane. Solo Paolo ha fiducia. Li esorta a mangiare, dando l’esempio con lo spezzare del pane. E’ certo che il suo Signore salverà lui e i suoi compagni di sventura. Accadrà proprio questo. Chi pone la propria speranza in Dio non rimarrà deluso. L’incontro è stato un momento di incoraggiamento per le nostre chiese. •

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