Capparuccia Ponzano: il tradizionale camposcuola dell’AC.
Anche quest’anno, in un’estate diversa dalle altre, si è svolto in una veste tutta nuova il tradizionale camposcuola dell’Azione Cattolica di Capparuccia e Ponzano. La necessità di maggiori accortezze e l’adozione di misure anti-Covid non ha infatti impedito l’organizzazione dell’evento, che ha dato ai ragazzi dell’ACR e dell’ACG l’occasione di ritrovarsi e di passare del tempo di qualità insieme, dopo un periodo in cui la mancanza di momenti di condivisione e di comunità si è sicuramente fatta sentire.
Il campo si è svolto in maniera differente, a partire dalla scelta del luogo. Quest’anno i partecipanti hanno giocato in casa, ma non è comunque mancata qualche uscita alla scoperta del territorio ponzanese nella sua totalità. I ragazzi raccontano: “Mercoledì abbiamo visitato il borgo di Torchiaro, dove abbiamo innanzitutto svolto un’attività di orienteering e, successivamente, ascoltato alcuni aneddoti su Don Costanzo raccontati da due anziani del posto […] Venerdì invece siamo stati a Ponzano, dove Ferruccio Scoccia ci ha rivelato alcune curiosità sulla storia del paese”.
Oltre a queste attività itineranti, i ragazzi si sono dedicati ad alcuni servizi: i più grandi hanno ritinteggiato i locali dove solitamente vengono svolti gli incontri dell’AC, mentre i più piccoli hanno ripulito gli spazi aperti intorno alla chiesa dai rifiuti abbandonati a terra.
Non sono poi mancati i momenti di riflessione che quest’anno hanno toccato vari temi, tutti relazionati alla quotidianità: la ripresa dalla pandemia, l’educazione ambientale e l’ambiente sociale, la riscoperta dei piccoli borghi e del senso di comunità, la cittadinanza attiva e l’associazionismo ecclesiale e civile e la memoria tra passato, presente e futuro. A questi aspetti si è affiancato quello più spirituale, che ha permesso ai partecipanti di comprendere come poter vivere consapevolmente la propria identità cristiana nella quotidianità.
I ragazzi hanno accolto con entusiasmo le proposte degli educatori, confermando l’importanza di iniziative del genere che danno loro spazio per confrontarsi e fermarsi a riflettere. Solo in questo modo, scavando a fondo nella quotidianità, si può vedere il mondo sotto una nuova luce, una luce che viene da dentro, che dimostra ancora una volta che tutto è possibile. •
Caterina Romanelli e i ragazzi del campo scuola