Porto Potenza Picena: l’importanza delle proposte estive nelle associazioni giovanili in tempo di emergenza sanitaria.
Le esperienze che offrono momenti informali di condivisione e socialità ai ragazzi sono tante. Ogni realtà opera attraverso associazioni e aggregazioni che si occupano di educazione e accompagnamento alla crescita di minori, bambini e ragazzi; tali realtà nel periodo di lockdown hanno subito, quanto la scuola, la mancanza delle relazioni dal vivo e degli incontri. Una di queste è l’Azione Cattolica di Porto Potenza Picena che da anni opera nella vita della parrocchia impegnandosi in percorsi educativi per i ragazzi dai dieci ai quattordici anni, ma anche per adolescenti, giovani e adulti. Tappa vitale, cuore e fulcro, dell’attività dell’Azione Cattolica è l’appuntamento estivo del campo scuola, chiamato dalle guide associative “tempo estate eccezionale”; ed è eccezionale davvero per la profondità e lo spessore delle relazioni che si vanno a tessere in queste occasioni estive, di vita comunitaria, lontani da casa.
Lo stato di emergenza sanitaria sembrava aver spezzato anche questa magnifica occasione per i ragazzi iscritti all’A.C. di Porto Potenza, tuttavia, grazie alla disponibilità del parroco e all’operosità dei volontari della parrocchia e degli educatori, anche quest’anno è stato possibile proporre un’esperienza estiva: un campo scuola a “km 0”, all’interno della stessa comunità parrocchiale e dell’oratorio “Don Bosco” che, fortunatamente, offre un ampio spazio aperto dove ritrovarsi in sicurezza.
È stato necessario predisporre un progetto secondo le linee guida dei centri estivi, indette negli scorsi mesi dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, pianificando tutte le operazioni di prevenzione sanitaria e attenzioni alle pratiche anti contagio del nuovo COVID 19. A cospetto di evidenti attenzioni pratiche da rispettare per il bene di ogni partecipante, quali l’utilizzo della mascherina, il distanziamento e l’igiene di mani e materiali, il risultato dell’esperienza è stato entusiasmante.
I ragazzi hanno riscoperto la bellezza nello stare insieme agli altri, nel rispetto delle regole, e la forza del dialogo con i pari e con gli educatori. È stato sperimentato direttamente il grande bisogno dei ragazzi di rimettere in moto le dinamiche della quotidianità, dell’impegno e del confronto con gli altri, mettendo nell’esperienza proposta tutta la loro vitalità ed energia. Il gioco e la creatività sono tornati ad essere reali e concreti: esperienza condivisa, colla delle relazioni più autentiche e forti. Durante la quarantena abbiamo vissuto l’amarezza della rinuncia, anche delle cose più genuine; la preziosità di questo tempo estate sta nella vera eccezionalità, nella scoperta che a volte, anche le cose più belle non sono scontate.
La speranza è che questa esperienza sia servita anche da prova generale per un nuovo inizio delle attività in presenza nel prossimo autunno, per il quale già da ora le associazioni stanno studiando soluzioni e buone pratiche da attuare. •
Arianna Galassi